Fare impresa in Calabria: la testimonianza di Pippo Callipo ai giovani reggini

StrettoWeb

Fatti che parlano di amore ed attenzione, la forza della testimonianza che dà speranza ai giovani: è quanto offerto ad un centinaio di giovani reggini dalle parole dell’imprenditore calabrese Pippo Callipo, ospite giovedì 6 febbraio nell’ambito del percorso formativo per giovani over 18, dal titolo “Work in…work out: l’impresa della speranza”, promosso dall’Associazione Attendiamoci O.n.l.u.s.

Come ha sottolineato l’Ing. Alfredo Pudano, co-fondatore di Attendiamoci e responsabile del cammino formativo, si è scelto di invitare proprio Pippo Callipo, proprietario della “Callipo Group”, proprietario della squadra di pallavolo “Volley Tonno Callipo”, uomo sensibile, appassionato e impegnato nel sociale, perché potesse, attraverso la sua testimonianza, aiutare i giovani a stravolgere il senso comune della noia e del disfattismo, imperante nel nostro territorio. Il presidente Callipo ha, così, raccontato la sua esperienza di imprenditore in Calabria: nel gennaio del 1913 il bisnonno ha dato vita all’azienda, nata dall’intuizione di conservare una “ricchezza” offerta dai nostri mari: il tonno che, a quei tempi, non veniva conservato ma era considerato prodotto in esubero e veniva addirittura spesso bruciato sulle spiagge.

Dopo il diploma di ragioniere, aveva deciso di proseguire gli studi universitari ma il padre aveva bisogno del suo aiuto per portare avanti l’azienda. Ha iniziato facendo la gavetta, la stessa strada che anche i suoi figli stanno seguendo. Ha cominciato a lavorare come operaio, vivendo pienamente la vita da dipendente. Solo nel 1972 il padre decise di inserirlo nell’amministrazione e la formazione ricevuta fu importante per il ruolo che da allora svolge: comprendere le esigenze e i problemi dell’azienda, essere punto di riferimento per gli operai, in un’ottica di grande considerazione del rapporto con il cosiddetto “capitale umano”. L’operaio, grazie alla filosofia aziendale del confezionamento manuale il prodotto, si sente partecipe della vita e del “successo” dell’impresa.

Perché si può fare impresa in Calabria? Il presidente Callipo ha spiegato che oggi si parla di responsabilità sociale di impresa, la stessa strada seguita dal nonno che parlava sempre di “rispetto per il prossimo”. Rispetto, dunque, nei confronti di dipendenti, uffici pubblici, clienti, fornitori, ambiente, territorio. “Il rispetto delle regole – ha sottolineato l’imprenditore – è ciò che paga. Si corrono più rischi ma si è sempre liberi”. La libertà ha un costo: l’azienda spesso paga il prezzo di rimanere intrappolata nelle lungaggini burocratiche, ritardi nell’espletamento delle pratiche che rischiano di compromettere a volte dei risultati. Nel 2010 ha deciso di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria, con il motto “IO RESTO IN CALABRIA”, una frase scaturita in seguito e nonostante gli attentati subiti dalle sue aziende. “Io resto in Calabria – ha ripetuto il Presidente ai giovani presenti – e resto battagliero, disponibile a lottare al fianco di imprenditori amici che, a volte, subiscono angherie e non sanno fronteggiare le situazioni”. I riferimenti sempre saldi nella vita dell’imprenditore sono il rispetto delle regole e la collaborazione con le forze di polizia. “Chi dà lavoro dovrebbe essere compreso e non ostacolato”, ha aggiunto. Don Valerio Chiovaro, ringraziando Callipo per la presenza e la voglia di cambiamento che ha lasciato trapelare dalle sue parole, ha invitato i giovani a rispettare dei valori perché divengano virtù, che orientino l’agire verso il bene. Il presidente Callipo ha testimoniato l’importanza di guardare lontano ma di guardarsi anche attorno: lungimiranza e vocazione al territorio sono, infatti, elementi principali della vita di questo imprenditore. É importante organizzarsi, a partire dalle risorse che ognuno di noi ha, prima tra tutte il proprio tempo. Pippo Callipo ha concluso il suo intervento, stimolato dalle numerose domande dei presenti, invitando i ragazzi ad essere, prima di tutto, “imprenditori di se stessi”, mettendo passione, interesse e competenza in ogni attività da intraprendere.

Condividi