Proteste e ricorsi, il Pd calabrese è ancora senza segretario con un partito sempre più allo sbando

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Una lunga attesa prima di poter vedere il Partito democratico calabrese nuovamente in regola con i suoi organismi. Prima quattro anni di commissariamento, poi due giorni per sapere se il segretario regionale e’ stato eletto dalle elezioni primarie di domenica, oppure occorrera’ il secondo passaggio nella prima riunione della nuova assemblea. La commissione di garanzia del Pd, infatti, dovrebbe riunirsi oggi per decidere sui ricorsi presentati dai due contendenti maggiori: Ernesto Magorno (area renziana) e Massimo Canale (cuperliano). Subito dopo la chiusura dei seggi, infatti, i due hanno iniziato a scontrarsi a colpi di ricorsi, con Magorno che non sarebbe eletto al primo turno per una manciata di voti. E’ stato proprio il candidato renziano a dirsi sereno e fiducioso in una vittoria immediata, mentre dall’altra parte Canale ha insistito sulla certezza che ci sarebbe bisogno del ballottaggio. Molte le contestazioni sul tavolo, a partire dal ricorso sul voto di Diamante e Belvedere Marittimo, roccaforti di Magorno, dove avrebbero votato troppe persone, secondo Canale, al punto da avere una media di 27 secondi a votante. Nessuna replica ufficiale dai renziani, ma trapela il fatto che Diamante fosse in realta’ composta da due seggi e quattro postazioni, quindi i tempi di voto per ciascun elettore si restringerebbero sensibilmente. Piuttosto, Magorno replica con una serie di altri ricorsi per alcune irregolarita’, come nel caso dei seggi aperti o chiusi autonomamente nel Vibonese. Sara’ la commissione di garanzia, dunque, a dirimere ogni dubbio e sancire l’elezione o meno al primo turno oppure la necessita’ di un nuovo appuntamento nel corso della prima assemblea. Ulteriori attese per il partito, ad un anno esatto dalle elezioni regionali e a soli tre mesi dalle amministrative in alcuni centri e dalle europee.

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