Reggio, “Ora Basta”: sul palco di Scopelliti il passaggio di consegne a Nico D’Ascola [FOTO]

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StrettoWeb

00La candidatura di Nico D’Ascola a Sindaco di Reggio non è ancora ufficiale. Il diretto interessato sul suo profilo facebook ha chiarito di non aver ancora preso una decisione definitiva, dopo l’intervista di oggi in cui ha dichiarato che “una volta presa la decisione è chiaro che mi sento pronto ad assumere questa grande responsabilità”. Ma se due indizi fanno un sospetto, tre indizi fanno una prova. E allora quello di stasera sul palco di piazza Italia durante la manifestazione “Ora Basta! La città deve ripartire” è sembrato un vero e proprio passaggio di consegne, in quanto prima del governatore Scopelliti hanno preso la parola soltanto due rappresentanti del centro/destra reggino: Demetrio Arena e Nico D’Ascola. L’ex sindaco e il (probabile) futuro candidato alla guida di Palazzo San Giorgio.

05Il primo a prendere la parola, di fronte ad una piazza colma sia di gente che applaudiva sia di protestanti che fischiavano, è stato proprio Arena:  “noi siamo l’unica classe dirigente esistente oggi in questa città.  Se ne devono rendere conto. Dove sono gli altri?? Io sono stato processato per essere responsabile nel non essere riuscito a sconfiggere il malcostume all’interno dell’amministrazione comunale. È una vergogna! Si è detto che la mia amministrazione sperperava i soldi indirizzati alle opere pubbliche. Il comune di Reggio Calabria oggi non può essere difeso da quattro impiegati dell’amministrazione comunale. Occorre difendere la città, occorre difendere le proprie risorse! Ho abbandonato ora quello stato di confusione che mi ha portato a pensare che forse non ero stato all’altezza del mio compito, poi sono andato a leggere i libri della Maggioli, una primaria casa editrice che pubblica come modello di marketing territoriale il progetto della fata morgana voluto dal sottoscritto insieme ai sindaci della Costa Viola. Io ho portato dei risultati, che però sono stati presentati alla città come elementi negativi che hanno poi fatto decadere la mia amministrazione comunale. Per parlare della Multiservizi, su questo palco a parlare in piazza davanti a voi ci sono quelli che li difendono”.

02Poi D’Ascola: “sono qui non per parlare di cose banali o riferenti solo ed esclusivamente alla politica, ma per proclamare la necessità di ritornare alla democrazia nella nostra città. Questo è necessario per tutti, sia per chi la pensa come noi sia per chi la pensa diversamente.  A Reggio sono  insediate persone, rispettabilissime certo, ma che non ci rappresentano e che soprattutto non sono espressione di un risultato di voto popolare. La grave situazione di disoccupazione oggi è insostenibile! Noi siamo contro le politiche recessive, oggi non c’è un partito politico italiano a dire il contrario.  Nessuna persona che abbia un minimo di amore per la verità può pensare di attribuire alle ultime amministrazioni la radice di un buco del debito pubblico che perdura da 50 anni”.

11Infine Scopelliti, un fiume in piena: “sono stati invidiosi nel 2007 quando con il 70% dei voti abbiamo vinto a Reggio: questa cosa scatenò la rabbia e l’ira dei poteri forti, dei mafiosi, delle lobby, che avevano paura che un uomo comune di questa città potesse dare una prospettiva a Reggio. Noi ci stiamo muovendo per l’Atam, per queste 6 infermiere degli Ospedali Riuniti che protestano qui oggi perché rimaste senza lavoro. State tranquille, la giustizia arriva per tutti. Care signore, però devo dirvi che avete sbagliato piazza, dovevate andare sotto casa, anni fa, di quei politici che hanno fatto assumere le mogli, chiedere loro spiegazioni di quello che è successo all’interno della sanità di questa Regione. Queste sono le cose che noi vogliamo raccontarvi in piazza. Noi vogliamo combattere per la nostra gente. Oggi anche quelli che hanno voluto il commissariamento se ne sono già pentiti. Dobbiamo lavorare tutti insieme. Sblocchiamo i milioni di euro investiti in opere pubbliche! (il Cilea, le bretelle del Sant’Agata, la ferrovia). Negli anni in cui abbiamo amministrato noi avevamo promesso un sogno ai cittadini che oggi viene loro negato. I commissari sono certo dei professionisti ma non hanno lo stesso nostro pathos. Noi non vogliamo dividere la città, noi vogliamo confrontarci con tutti per cercare di comprendere cosa può fare la classe dirigente“.
10Io – continua – mi sono visto offeso, minacciato. Si sono inventati la balla di Anonymous: ma voi davvero avete creduto che i più grandi hacker del mondo si fossero interessati al Presidente di una Regione marginale come la Calabria, la più povera d’Italia? E’ evidente che quegli hacker fossero calabresi. Hanno violato la mia privacy e libertà, avete visto tutti come non nascondo nulla, è tutto trasparente. L’altro giorno hanno bruciato la macchina di Peppe Agliano. Vi rendete conto della gravità della situazione? La Regione ha investito somme eccezionali negli ultimi anni per la città di Reggio, soldi che qui non sono stati utilizzati: se entro 60 giorni non verranno sbloccati questi soldi, interverremo noi facendo quelle spese che invece dovrebbe fare l’amministrazione comunale. Noi non possiamo lasciare indietro il mondo imprenditoriale calabrese. Stiamo facendo tanto per Reggio, fra pochi giorni partirà una campagna di comunicazione importante per i Bronzi, stiamo organizzando nuovi collegamenti aerei. Se non ci fosse stato Giuseppe Scopelliti alla Regione il nostro aeroporto sarebbe già chiuso da tempo. A luglio ci siamo presi l’impegno di difendere la Multiservizi, e noi ce lo ricordiamo. Noi all’interesse politico affianchiamo l’interesse per la nostra città. Che sia di destra o di sinistra a Reggio deve tornare la politica per avere un contatto diretto con i cittadini.  Io auspico di andare al voto ad ottobre solo per una cosa, per far rendere conto ancora di più le persone di che cosa stanno subendo e  hanno subito anche per delle menzogne dette nel passato. Noi oggi siamo sempre quelli da aggredire, anche per delle cose non di nostra competenza, anche per delle situazioni, come il pagamento della tares, che coinvolgono non solo la nostra Regione, ma anche le altre Regioni italiane e tutto il Paese. Reggio deve ripartire e spendere le risorse, perché le risorse ci sono e le ha mandate la Regione. Noi ci battiamo per Reggio come per Catanzaro e la sua provincia, per Vibo e la sua provincia, che nessuno dica mai che non faccio le cose equamente, è chiaro che lavoro per tutta la Calabria. Adesso dobbiamo ripartire insieme, per questa città e per questa Regione, per rilanciare il territorio dopo tutti i soprusi che ha dovuto subire per meri interessi politici e partigiani”.

Foto di Simone Pizzi – © StrettoWeb

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