La Sicilia che non cambia: “corruzione e sprechi, nel 2013 bruciati 50 milioni”

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Frodi, corruzione, permeabilità della pubblica amministrazione, “sprechi ancora evidenti” ed “eccessivi costi della politica”. Sono alcuni delle zavorre che schiacciano la Sicilia secondo il procuratore regionale Guido Carlino, intervenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014. Nel 2013, in seguito all’attività svolta dalla Procura della Corte dei Conti, sono state aperte 6.139 istruttorie che hanno portato a 113 atti di citazione in giudizio a carico di 297 amministratori e dipendenti pubblici, per un danno erariale accertato di quasi 50 milioni (49.829.072 euro). Questi alcuni dei risultati conseguiti lo scorso anno dalla Procura della Corte dei Conti in Sicilia, illustrati dal procuratore regionale Guido Carlino all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2014.
L’azione della Procura ha portato nel 2013 a condanne per un totale di 25 milioni, di cui 12 milioni e 9mila per condanne in primo grado e 12 milioni e 500mila in appello. A questa cifra si aggiunge un milione e 100mila euro corrispondente a risarcimenti spontaneamente eseguiti dagli autori del danno. L’attuale congiuntura, e’ inoltre, aggravata da una “non sempre razionale allocazione della spesa pubblica, da sprechi ancora evidenti e da eccessivi costi della politica, malgrado il disagio dei cittadini che, oggi come non mai, esigono efficienza, legalità e giustizia sociale”. Tale situazione – avverte Carlino – richiede risposte urgenti per agevolare la ripresa della crescita economica e dell’occupazione, con efficaci misure in ambito economico e finanziario e, soprattutto, con il definitivo ripudio delle ancora diffuse logiche clientelari ed assistenziali, che costituiscono un serio ostacolo per tutte le prospettive di sviluppo”. Tra gli aspetti piu’ critici sottolineati dal procuratore Carlino, la sanita’, la formazione, le frodi nazionali e comunitarie, “per le quali la Sicilia detiene un triste primato”. Oltre alle criticita’ dovute “alla scarsa capacita’ di utilizzo delle dotazioni disponibili”. E poi, il fenomeno della corruzione nella pubblica amministrazione. “I fenomeni corruttivi – ha detto Carlino – non accennano a diminuire anche se quest’anno, forse, il danno contestato e’ inferiore a quello degli anni passati. E’ sempre elevata la quota del danno che noi contestiamo”. Pesante, in particolare, il dato delle frodi comunitarie in Sicilia. Il dato complessivo (fondi nazionali, regionali ed europei) ammonta a 25 milioni e 387mila euro, in crescita rispetto al 2013 (18.500.216). Quasi sempre legato a un cattivo uso dei fondi o della loro perdita, tante volte, da parte delle amministrazioni perche’ non in grado di esprimere una adeguata progettualita’. Spesso, pero’, i privati, ne fanno un uso difforme rispetto a quanto previsto dalla legge. Carlino ha posto l’accento sulla sanita’ e, in particolare, del 118: “Con la sentenza del febbraio 2013 e’ arrivata la condanna nei confronti del presidente, della giunta regionale e della commissione legislativa dell’Ars, condannandoli per oltre 12 milioni di euro. Purtroppo e’ un fenomeno che in parte perdura perche’ anche con la societa’ che ha assorbito la Sise, si verificano ancora eccedenze del personale”. Infine, le partecipate: “Assistiamo a una proliferazione indiscriminata di societa’ partecipate presso tutti gli enti locali in Sicilia. Sono società svincolate da controlli pubblici, più penetranti nella pubblica amministrazione, ed e’ più facile, cosi’, che si possa verificare un danno erariale”.

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