Reggio, a giugno le primarie del Pd per il Comune: 3 candidati, malumori nella coalizione

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Si terranno a metà giugno, dopo le elezioni europee di fine maggio, le primarie del centro/sinistra per il Comune di Reggio Calabria, da cui emergerà il candidato a sindaco della coalizione guidata dal Pd in vista delle elezioni comunali di fine anno (in programma per novembre o forse addirittura dicembre).  Forse è però prematuro parlare di primarie “allargate” e di vera e propria coalizione. Per adesso ha fatto tutto il Pd, che ieri sera ha ufficializzato 3 candidature: si tratta di due volti noti, figli di storici sindaci reggini, Giuseppe Falcomatà e Domenico Battaglia, più l’ing. Calluso la cui candidatura è stata proposta dal circolo di Cannavò.
L’intenzione del Pd, adesso, sarebbe quella di allargare le primarie a tutta la coalizione, con una serie di componenti civiche più o meno storicamente legate al centro/sinistra come Energia Pulita, i Socialisti, il Centro Democratico, “a Testa Alta” e altri ancora. Massimo Canale conferma una tesi ormai assodata: “dobbiamo allargarci alla società civile, perchè il centro/sinistra da solo non può vincere, non ha i numeri“. Evidentemente, però, c’è qualcuno che ancora questo dato di fatto non ha il coraggio di ammetterlo oppure non riesce proprio a capirlo, nonostante i dati di numerose tornate elettorali lo abbiamo sempre confermato negli ultimi anni. E allora se il Pd ha già stabilito la data e tre candidature interne, e l’ha fatto da solo senza consultare gli altri movimenti della coalizione, è evidente come ci sia un diffuso malumore tra gli altri soggetti che dovrebbero partecipare a queste primarie ma si sentono poco considerati dal partito principale. Dal suo canto, il Pd è forte dei numeri che gli consentono di essere leader indiscusso della coalizione, ma sicuramente ciò non lo autorizza a fare tutto da solo. Una matassa che andrà sbrogliata in meno di due mesi: tra sfarzose segreterie politiche già inaugurate, pagine facebook in cerca di fan e lavoro ai fianchi interno al partito per invitare qualcuno a “fare un passo indietro” per un Pd più forte che non disperda i propri voti su 3 candidature, dando così un evidente vantaggio ai candidati esterni al partito, lo stesso Partito Democratico avrà in bel da farsi e nonostante le decisioni assunte nelle ultime ore, non ci sentiamo di escludere nuove clamorose novità sia sulle candidature che sulla data delle primarie stesse.
Insomma, quello stesso centro/sinistra che giustamente “si fici gabbu” del teatrino del Movimento 5 Stelle con le primarie annunciate e poi annullate qualche settimana fa, adesso si ritrova in una situazione analoga. Come si suol dire da queste parti, “mi fici gabbu e c’incappaia ieu“.

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