Reggio, bufera nel M5S per le primarie di domani. Alcuni grillini: “candidati illegali, sono da annullare”

StrettoWeb

Mentre il Movimento 5 Stelle a livello nazionale è dilaniato dalle espulsioni di altri 5 senatori decise da Beppe Grillo dopo quelle dei 4 “dissidenti” votate sul web dal popolo grillino, la situazione non è delle migliori all’interno del gruppo di Reggio Calabria che domani terrà le primarie per le elezioni comunali in programma per fine anno, con 5 candidati da cui verrà fuori il prossimo candidato sindaco a cinque stelle per la città dello Stretto. I 5 in corsa sono Loredana Azzarelli, Giuseppe Caridi, Salvatore Serranò, Filippo Sorgonà e Giancarlo Rinaldi. Nomi che hanno scatenato una bufera all’interno del movimento, in quanto due su 5 sono già stati candidati con altre liste ed altri partiti in recenti tornate elettorali: si tratta di Filippo Sorgonà, che 2011 è stato candidato al Comune nella lista “Energia Pulita” a sostegno di Massimo Canale Sindaco e nel 2007 era candidato sempre al Comune nella lista “Terza Via”, e Loredana Azzarelli, candidata nel 2011 alle elezioni provinciali per Morabito Presidente nella lista di Rifondazione comunista.
Il motivo dell’acceso dibattito interno al movimento non è certamente legato al flop elettorale di entrambi i candidati nelle precedenti elezioni, ma a un preciso regolamento interno (vedi immagine accanto, segnalata da Paolo Ferrara del movimento “Liberi di Ricominciare” su facebook) che stabilisce come siano “incandidabili” all’interno del Movimento coloro che “siano stati candidati con altri movimenti, partiti, liste civiche, comitati, associazioni o gruppi politici nelle ultime due tornate elettorali di qualunque tipo e livello e in ogni caso nei 5 anni antecedenti“. Alcuni attivisti, militanti e simpatizzanti del movimento hanno storto il muso, delusi tanto quanto lo sono i senatori espulsi da Grillo, che in lacrime si sono visti privare di quello che per loro era stato un sogno su cui avevano investito l’intera loro esistenza.
Tanti grillini doc, certificati dal famoso “bollino verde”, domani a Reggio non andranno a votare per le primarie e chiedono che vengano annullate, proprio alla luce di questo regolamento. Le voci ufficiali del movimento reggino, invece, smentiscono tutto e assicurano che il regolamento sia stato modificato e che i candidati sono tutti regolari. Ma la spaccatura è evidente, probabilmente emergerà in modo netto non appena avremo il dato sull’affluenza alle urne e sul numero dei partecipanti a queste primarie.

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