Torregrotta (Me), il comune parteciperà a un bando di finanziamento per la costruzione della scuola elementare di Scala

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comune torregrottaIl consiglio comunale di Torregrotta, in provincia di Messina, si è riunito il 26 marzo per approvare la delibera in merito alla partecipazione ad un bando di finanziamento utile alla costruzione di una scuola materna ed elementare a Scala. Qualche mese fa avevamo seguito le proteste scattate in paese relativamente al progressivo declino che vedeva protagonista il plesso scolastico di Scala (vedi l’articolo: Scala Torregrotta (Me), la complessa vicenda della scuola elementare in un dibattito con le istituzioni). Come spiega il sindaco Caselli, rispondendo ai dubbi sollevati da alcuni consiglieri comunali sulla fretta con la quale si è maturata la partecipazione a un bando pubblicato il 10 gennaio 2014, quest’ultimo prevede l’assegnazione di determinati punteggi che potrebbero essere attribuiti alla peculiare situazione di Scala. Il primo cittadino ricorda che già dal 2011 c’era l’intendimento di realizzare una scuola nuova, e rientrava anche nel piano triennale delle scuole pubbliche. Il Bilancio 2013, afferma ancora il sindaco Caselli, prevedeva infatti, sempre secondo questa linea, le somme a carico dell’amministrazione per realizzare la scuola di scala, riconosciuta come un vero bisogno della cittadinanza. Sempre nel 2011 è stato fatto un preliminare in modo da essere pronti negli anni a captare una possibilità di finanziamento.

Decidere di partecipare a tale bando è stato possibile per il comune grazie a una proroga concessa dall’Anci Sicilia, evidentemente utile anche ad altri comuni della regione, fino al 30 marzo 2014. Per questo motivo è stato redatto immediatamente il progetto da presentare per la candidatura a tale bando. La delibera portata in consiglio mercoledì  26 marzo, prevedeva, inoltre, una variante nel piano di fabbricazione del comune, e la conseguente acquisizione di terreni espropriati, che avrebbe quindi permesso di accedere al bando e concorrere per ottenere il finanziamento necessario per la costruzione della scuola.

Con 8 voti favorevoli, 6 astenuti e 1 assente, la delibera è stata approvata. Ma, durante la seduta, non sono mancate le obiezioni e i dubbi, espressi in particolare dai consiglieri Grasso e Pavone, ma anche da Spada. Il primo ha chiesto, infatti, se fossero state fatte tutte le valutazioni del caso, dal momento che, fino a qualche mese fa, si parlava di un’importante migrazione in termini di scolari dalla scuola di Scala ad altre scuole della zona. La pecca, però, ci tiene a sottolineare il sindaco, risiedeva soprattutto nei locali fatiscienti di Scala. La costruzione del nuovo plesso, secondo le parole del primo cittadino, dovrebbe invece mirare ad attrarre nuovamente gli scolari verso la scuola di Scala, proprio per contrastare questo fenomeno “migratorio”. Il consigliere Pavone ha replicato facendo notare invece i tempi stretti in cui è stato redatto il progetto affermando: “Visto che, come ha detto anche il sindaco, lo studio preliminare risale al 2011, dovevamo già avere le idee chiare. Perché abbiamo dovuto attendere la data dell’11 marzo 2014? Perché aspettare tre anni, nei quali si poteva fare un grande progetto? Per la scuola non è soltanto un fatto di fatiscenza dei locali ad alimentare la migrazione degli scolari. In quella famosa seduta dell’8 novembre 2013 sono state evidenziate tante altre cose. Non abbiamo bisogno di se e di ma. Noi vogliamo tutti la scuola di Scala, ma non vogliamo probabilità, noi vogliamo fatti reali”.

“E’ una grande soddisfazione – afferma il vice sindaco e assessore alla pubblica istruzione Antonella Pavasiliaver ottenuto la possibilità di partecipare al bando, ma rimane l’amarezza di constatare che c’è una minoranza consiliare che, seppure qualche suo componente si sia intestato la battaglia “Salviamo la scuola primaria di Scala”, immotivatamente non vota questa proposta, accampando delle scuse che non sono assolutamente plausibili. Questo non sembra consequenziale – continua l’assessore – perché dinanzi alla possibilità di partecipare ad un bando per captare un finanziamento, in un momento in cui i finanziamenti sono veramente ridotti all’osso, bisognerebbe affrettarsi, senza avere nessun dubbio, a meno di eclatanti violazioni di legge che, naturalmente, non ci possono essere, perché abbiamo tutti i pareri positivi, a conclusione di un iter. Noi ci auguriamo di poter ottenere questo finanziamento, anche perché in realtà abbiamo molte possibilità di ottenerlo, considerato che nella maggior parte dei requisiti richiesti noi ci rientriamo a pieno. Noi abbiamo locali della scuola elementare di Scala dati in locazione, che non rispettano pienamente la normativa, anche se li possiamo tenere aperti perché ogni anno vengono fatte tutte le opportune verifiche, locali che non consentono agli alunni di avere gli spazi che dovrebbero avere. Poi abbiamo una parte di cofinanziamento che è quello della Terna come opera compensativa, che dall’amministrazione è stato destinato proprio alla realizzazione della scuola elementare di Scala, per l’importo di 417 mila euro. E, inoltre, rischiamo la chiusura di questo plesso perché, al di là di quella che può essere l’offerta formativa che viene data dalla scuola, è evidente che un genitore che deve scegliere di iscrivere un bambino in una scuola che è ricavata da appartamenti piuttosto che in una scuola dei comuni vicini che ha invece i locali idonei probabilmente sceglierà questa seconda opzione. Quindi – conclude la Pavasili – noi abbiamo tutta una serie di requisiti, e anche un livello di progettazione elevato, che ci consentono di sperare bene sull’ottenimento di questo finanziamento”. 

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