Tutto sulle Elezioni Europee 2014: sei i candidati a presidente della commissione

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Tra il 22 e il 25 maggio si terranno le ottave Elezioni europee, per eleggere il Parlamento. Le elezioni vedranno coinvolti i cittadini dei 28 paesi membri dell’Unione Europea, tra i quali figura anche la Croazia, che partecipa per la prima volta. Ogni nazione ha scelto autonomamente la data o le date nelle quali tenere aperte le urne. Ad esempio in Italia si potrà votare domenica 25 maggio, così come in Germania. La Francia invece ha optato alla votazione su due giorni: 24 e 25 maggio. Anche la Repubblica Ceca ha scelto questa soluzione, ma sul 23 e 24 maggio.

I partiti che presenteranno candidati per il Parlamento Europeo sono undici, che esprimono però sette gruppi, che andiamo ad elencare, ai quali si aggiunge il gruppo dei parlamentari non iscritti a nessuno schieramento:

  • Partito Popolare Europeo (PPE)
  • Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (Partito Socialista Europeo, S&D / PSE)
  • Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa + Partito Democratico Europeo (ALDE-PDE)
  • Partito Verde Europeo + Alleanza Libera Europea (V-ALE)
  • Conservatori e Riformisti Europei + Movimento politico cristiano d’Europa (ECR)
  • Sinistra unitaria Europea + Sinistra Verde Nordica (Partito della Sinistra Europea, GUE-NGL)
  • Europa della Libertà e della Democrazia (ELD)

Questi sette gruppi hanno presentato un totale di sei candidati a presidente della commissione europea, che viene eletto a maggioranza dal consiglio europeo. Una posizione molto importante, perché la commissione europea assegna i portafogli ai commissari e ne guida l’azione. Ricordiamo che il presidente in carica è José Manuel Barroso, al suo secondo mandato. I partiti europei vogliono collegare l’elezione del presidente a quella del parlamento, una scelta che ha suscitato polemiche. Molti esponenti politici e non, come il presidente del consiglio europeo attuale, Van Rompuy, ma anche il cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno auspicato che il prossimo presidente della commissione abbia a cuore prima di tutto l’interesse degli stati membri, e non quelli del suo partito. Ma vediamo nel dettaglio chi sono i candidati alla presidenza della commissione europea:

Jean Claude Junker – È il candidato del PPE, scelto dopo molti tira e molla all’interno del partito. È lussemburghese ed è un personaggio di peso all’interno dello schieramento, ma pare che la sua candidatura possa essere sostituita in corsa con quella di Christine Lagarde o Donald Tusk.

Martin Schulz – È l’attuale presidente del Parlamento europeo e sarà il candidato per il PSE. In Italia però ce lo ricordiamo per un battibecco nel 2003 proprio a Bruxelles con Silvio Berlusconi, quando quest’ultimo lo ritenne idoneo al ruolo di “kapo” (il deportato al quale vengono assegnati benefici di comando agli altri prigionieri, ciò avveniva nei ghetti o nei lager nazisti).

Alexis Tsipras – È il nome nuovo della sinistra europea. Appena 40 anni, greco, ha già attirato un forte consenso anche e soprattutto dal mondo della cultura. Nel suo paese ha sfiorato la vittoria alle elezioni politiche ed ha ispirato la creazione in Italia di una Lista Tsipras, che però fatica nei sondaggi. Potrebbe essere l’outsider che insidia i primi due candidati, sicuramente più quotati per l’elezione.

José Bové e Ska Keller – I Verdi si presentano con ben due candidati: lui, francese, storico attivista no-global, sempre in prima linea a favore dei contadini, è l’alternativo della coppia; lei, tedesca, 33 anni, già membro della Commissione per il commercio internazionale e della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Turchia.

Guy Verhofstadt – Candidato per l’ALDE-PDE, è belga ed europeista convinto, tant’è che ha pronosticato la nascita degli Stati Uniti d’Europa, puntando ad una maggiore coesione tra i paesi membri. Utopia o possibilità concreta?

Alle elezioni per la presidenza della commissione si sarebbe dovuta presentare anche l’euroscettica leader del Front National Marine Le Pen. È probabile che la Le Pen si sia rifiutata di legittimare un’istituzione nella quale non si riconosce. Come lei stessa ha affermato, pare che gli euroscettici siano ogni giorno di più. Sarà vero? Non è comunque escluso che prima delle elezioni vengano presentati altri candidati, o quelli elencati vengano sostituiti, così come consentito dal regolamento.

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