La proposta avanzata dai rappresentanti territoriali messinesi, in altre parole, si baserebbe sull’impiego di parte del finanziamento previsto per l’affidamento della gestione dei servizi terminalistici, come check-in, trasporto passeggeri e bagagli mediante traghettamento, direttamente delegando le compagnie aeree da Messina all’aeroporto e viceversa. In sostanza da Messina si chiede di incentivare l’utenza della città verso lo scalo reggino. Questo comporterebbe una riduzione dei costi del biglietto, che potrebbe essere venduto direttamente da o verso Messina, e potenzierebbe le opportunità di sviluppo dell’aeroporto calabrese.
Nella nota redatta da Accorinti, Romano e De Francesco, vengono evidenziate anche le criticità dello scalo reggino, dovute in parte alla non ottimale organizzazione dei trasporti sullo Stretto, che non garantisce la copertura di tutte le fasce orarie, o del sistema dei trasporti di terra, che spesso non permette di agganciare le coincidenze con gli altri mezzi. Inoltre, viene sottolineato dai rappresentanti messinesi, per l’utenza della città i costi per raggiungere lo scalo calabrese sono paragonabili a quelli richiesti per arrivare all’aeroporto di Catania, anche in termini di tempo. Nemmeno Metromare garantisce un collegamento diretto tra il porto di Messina e l’aeroporto di Reggio Calabria.
Se venisse appoggiata la proposta lanciata da Messina assisteremmo a un’importante svolta, che potrebbe fruttare anche all’aeroporto stesso, accrescendo le sue potenzialità competitive nei confronti di scali come quello di Catania e Lamezia. E in questo crescita, Reggio e Messina sarebbero ancora più unite.