Al teatro del Mela (ME): “Argentina ’78”, lo spettacolo finale del laboratorio diretto da Ninni Bruschetta [FOTO]

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“Un minuto. Un minuto è lento come una vita. Un minuto non basta. Vivere la vita, minuto per minuto”. Pensiamo o pronunciamo queste parole quando acquisiamo la fragilità del vivere. E la facilità del morire, sotto i colpi della dittatura.  “Argentina ’78”, tratto dal romanzo di Claudio Fava, “Mar del Plata”, ci fa sentire tutta la tensione emotiva di quella gioventù che anela alla libertà e che non si vuole piegare a un regime totalitario.

E’ storia vera e che passa quasi attraverso la pelle quella raccontata in “Argentina ’78”, negli sguardi costernati ad ogni vita che cade sotto tortura, in quella forza di dire no che corre parallela alla fantasia rugbista, nell’urlo di donna che assiste impotente all’eliminazione fisica di chi si oppone al regime. Il pubblico viene trasportato, sia fisicamente, perché spettacolo itinerante, sia idealmente, in quell’atmosfera terroristica che contempla “il disprezzo dell’uomo e tiene in odio la società”, mentre i mondiali di calcio diventano un’occasione beffarda per innalzare un paese che maschera i suoi crimini.

E’ andato in scena, dopo il debutto di venerdì 4, anche ieri sera e si ripeterà anche questa sera, all’Istituto Comprensivo Statale G.Marconi di Pace del Mela, lo spettacolo finale del laboratorio “Nuovi Protagonisti”, diretto da Ninni Bruschetta, con i due attori professionisti, Antonio Alveario e Pierluigi Corallo, e con i giovani interpreti che, attraverso i personaggi che svelano mano a mano, aprono la strada alla riflessione e ci chiedono di non dimenticare.

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