Reggio, imponente e colorata manifestazione della comunità indiana: “liberate i Marò, rispettate tutte le religioni”

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10296681_467585316721461_6808812229235432359_nUna Piazza Garibaldi accesa dai colori dei sari delle donne indiane residenti nella nostra città, è quella apparsa agli increduli occhi dei reggini questa mattina. A sfilare centinaia di uomini, donne e bambini appartenenti alla numerosa comunità indiana residente in città e nelle zone limitrofe per protestare contro ogni forma di oppressione e violazione della libertà religiosa; all’attenzione dei numerosi cittadini presenti sono balzati, però, i cartelli con su impressa la richiesta di liberazione dei nostri marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, da oltre due anni detenuti illegittimamente proprio in India.

Proprio in questi giorni in India si stanno svolgendo le elezioni presidenziali, che per permettere agli oltre 800 milioni di cittadini aventi diritto al voto, si protrarranno fino al 12 maggio, quando si conoscerà il vincitore tra lo sfidante Narendra Modi contro il figlio di Sonia Gandhi, Rahul.

10250339_467585480054778_1736726463973755097_nE lo schierarsi della comunità indiana con i nostri marò è un gesto simbolico dall’importante valenza per la risoluzione della questione dei marò, che purtroppo è divenuta propaganda elettorale per il nazionalista indù Modi contro la famiglia Gandhi, la cui più celebre rappresentante, Sonia, è italiana.

Sonia Gandhi, italiana, è stata “accusata” sin dall’inizio di essere il principale ostacolo per il rientro dei marò in Italia e soprattutto la sua provenienza rappresenterebbe una penalizzazione nella corsa alla Presidenza del figlio Rahul; di fatto nei confronti della questione la veneta Antonia Edvige Albina Maino, detta Sonia, e coniugata con Rajiv Gandhi, non ha mai preso posizione dimostrando forse di tenere più alla campagna elettorale del figlio piuttosto che ai suoi connazionali, detenuti proprio nello Stato, del quale il suo partito è al governo.

Nobile è colui che cade in battaglia | combattendo coraggiosamente per la sua terra natale | e miserabile l’uomo che, rinnegando la patria, | fugge dai fertili campi per vivere di elemosina” –  Fred Uhlman

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