“Tale situazione che ormai si protrae da tempo ha portato gli operatori a livelli minimi di sopravvivenza creando nuove sacche di povertà ed emarginazione. Tale decisione appare oltremodo arrogante ed con una tracotanza simil-mafiosa stanno creando dei danni irreversibili in tutta la nostra città. Il danno è perpetuato non soltanto ai disabili, agli anziani ma quindi ed anche soprattutto agli operatori del terzo settore ai quali viene negato il minimo diritto di vivere in modo dignitoso. Strutture che hanno fatto la storia dei servizi sociali a Reggio essendo l’unica e vera ancora di salvezza e di rieducazione dei molti soggetti con disabilità varia, dopo tanti anni di sacrifici e di duro lavoro, dovranno necessariamente chiudere i battenti, ed i disabili ed anziani saranno segregati in casa agli arresti domiciliari”.
“Questa situazione – continuano Malara e D’Agostino – è inaccettabile e chiediamo con gran voce ai Commissari di uscire dai loro uffici e di rendersi conto una volta per tutte che Reggio non può sopportare in modo quotidiano mortificazioni e frustrazioni. Da parte nostra li vediamo ciechi come le talpe e sordi come le campane, non è più possibile continuare in tale situazione ormai che rasenta il paradosso e la follia. Tutto il Movimento Diversamente Abili da noi rappresentato, che in ogni caso non ha interessi economici direttamente legati a questa situazione, ma, che comunque lede la nostra coscienza di cittadini e professionisti impegnati nel disagio sociale. Questi comportamenti stanno instaurando nel cittadino sempre più una sfiducia nello Stato e negli organismi che lo rappresentano, cristallizzando stereotipi e modelli comportamentali antisociali. Noi non ci stiamo a questo massacro dei bisogni quotidiani e gridiamo a gran voce ai Commissari di tornarsene a casa per evitare dei danni ancor più irreversibili. Reggio deve tornare ai cittadini”.