Martedì l’ultimo consiglio regionale della legislatura? “Al voto tra settembre e ottobre”

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consiglio regionaleConfermato, nel corso della riunione odierna della Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, l’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale convocato per martedi’ prossimo, 3 giugno. L’Assemblea, come gia’ stabilito, dovra’ occuparsi della riforma dello Statuto della Regione Calabria in seconda lettura, dell’assestamento di Bilancio – provvedimento ancora al vaglio della Giunta -, della modifica della legge elettorale e delle dimissioni del presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti.

Inoltre, nell’ordine del giorno, verranno inseriti tutte le proposte di legge e i provvedimenti amministrativi definiti dalle Commissioni competenti.

Riguardo la legge elettorale, la Conferenza dei capigruppo ha stabilito un percorso di approfondimento con l’impegno, da parte dei singoli gruppi, di analizzare, in questi giorni, le tre proposte in materia: quella che prevede i cinque collegi attualmente esistenti; quella che prevede tre collegi (Reggio, Cosenza, Catanzaro-Vibo-Crotone) e quella che prevede un collegio unico regionale con tre preferenze, di cui una di genere. “E’ stato un confronto fortemente costruttivo – sottolinea il presidente Francesco Talariconel corso del quale sono emersi diversi spunti di riflessione politica ed istituzionale, all’insegna di quel senso di responsabilita’ che ha sempre caratterizzato l’azione dell’Assemblea legislativa regionale e che, a maggior ragione, in questa fase cosi’ delicata e per certi versi anche complessa, deve accompagnare il percorso conclusivo della nona legislatura sempre nell’interesse esclusivo dei calabresi. Attendiamo, a questo punto – conclude il presidente Talaricoche la Giunta regionale approvi l’assestamento di bilancio, provvedimento di primaria importanza per l’economia del territorio e le sue possibilita’ di sviluppo“.

consiglio regionale della calabriaLa Conferenza dei Capigruppo e’ servita a confermare e chiarire i punti all’ordine del giorno della seduta del 3 giugno del Consiglio Regionale. Il dato ormai inconfutabile e’ che sara’ una delle ultime Assemblee di una legislatura che sta finendo“. Lo ha detto all’Italpress il capogruppo consiliare calabrese Idv Emilio De Masi. “Il Consiglio del 3 giugno -ha continuato – sara’ l’ultimo in quanto oggi il presidente Talarico ha illustrato ai presidenti dei gruppi consiliari il parere del Ministero degli Affari Regionali secondo cui tra sospensione e dimissioni del governatore Scopelliti vincono le dimissioni. Si andra’, dunque, al voto tra settembre e ottobre“.

Sappiamo bene che – ha proseguito De Masil’approvazione degli altri punti all’ordine del giorno prima della discussione sulle dimissioni e’ necessaria. L’assestamento di bilancio e’ un nodo fondamentale. Si tratta di una manovra di circa 90 milioni di euro che deve essere assolutamente approvata. La Giunta questo venerdi’ dovrebbe approvare il provvedimento riguardante proprio l’assestamento di bilancio per poi spedire le carte in Consiglio. Se non dovessimo avere il provvedimento prima della seduta dell’Assemblea, o se questo dovesse pervenire lo stesso giorno, e’ probabile che chiederemo una proroga della riunione della Massima Assise per il tempo necessario ad esaminare la documentazione“.

In merito alle tre proposte della nuova legge elettorale riguardanti la divisione delle circoscrizioni elettorali, De Masi ha espresso la posizione del gruppo Idv. “Noi siamo per la conservazione dei cinque collegi – ha dichiarato – cosi’ come erano previsti dalla vecchia legge elettorale, che e’ ancora vigente e richiama anche la legge nazionale. E’ vero che le province sono state modificate nelle loro funzioni ma non sono state del tutto eliminate. Mantenere le cinque circoscrizioni significa salvaguardare i territori di Crotone e Vibo che, per via del fatto che i consiglieri saranno ridotti a un numero di trenta, avranno una rappresentanza limitata o, se dovessero diventare parte dei tre macrocollegi di Catanzaro, Reggio e Cosenza, potrebbero rischiare di non avere rappresentanti in Consiglio alle prossime elezioni“.

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