Messina, il dossier di Gioveni sullo stato di abbandono dell’ex gazometro di viale della Libertà

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libero-gioveniIl consigliere comunale Libero Gioveni, attraverso un dossier, concentra l’attenzione sulla gestione e sullo stato di abbandono dell’ex gazometro di viale della Libertà con l’auspicio di ottenere dei provvedimenti migliorativi al fine di ottimizzare al meglio dei servizi che tra l’altro portano (o dovrebbero portare) risorse importanti nelle magre casse comunali”.

Ecco quanto si legge nel documento diffuso da Gioveni e indirizzato al Sindaco del Comune di Messina Prof. Renato Accorinti, all’Assessore ai servizi Autoparco ed ex gazometro Ing. Filippo Cucinotta, all’Assessore al Bilancio Prof. Guido Signorino, al Comandante della Polizia Municipale Gen. Calogero Ferlisi e al Prefetto della Provincia di Messina Dott. Stefano Trotta.

 

 L’ex gazometro, come è noto, viene utilizzato soprattutto come luogo di deposito per tutte quelle autovetture prelevate coattivamente dalle strade cittadine attraverso l’utilizzo di carro-attrezzi con chiamata da parte della Polizia Municipale per violazione del codice della strada (doppie file, divieti di sosta, sosta su aree riservate ai disabili ecc.). I proprietari dei veicoli sono costretti a pagare oltre alla sanzione amministrativa per la suddetta violazione (che genera anche la perdita dei punti dalla patente di guida), anche le sanzioni accessorie (di cui alla delibera del Consiglio Comunale del 16.12.2003) che si riferiscono in particolare al diritto di chiamata per l’intervento, alle operazioni connesse al carico e scarico del veicolo, all’indennità chilometrica dal luogo del prelievo a quello di deposito e, infine, all’indennità giornaliera di custodia del veicolo, appunto, nell’area dell’ex gazometro.

            Ebbene, alla luce di questa importante premessa si può ben comprendere quanto prezioso si riveli questo servizio, sia per le potenziali entrate di cassa, sia per migliorare le condizioni della viabilità cittadina dove, come è noto, l’inciviltà regna sovranaOccorre, però, constatare che la gestione complessiva del servizio lascia molto a desiderare per le motivazioni appresso specificate:

  1. 1.      a fronte di un numero considerevole di carri-attrezzi presenti (sono dai 5 ai 7) e con altrettanti autisti che spesso quindi si ritrovano inoccupati nelle loro mansioni, le chiamate in sede in una giornata sono in media una o due (se si è fortunati forse si arriva tre) e in una città di 250.000 abitanti e con le numerosissime violazioni giornaliere al codice della strada tutto questo è inaccettabile!

Naturalmente tale situazione è frutto soprattutto della scarsa presenza di vigili urbani nelle strade cittadine per il noto ridimensionamento dell’organico;

  1. 2.      le auto prelevate dovrebbero essere custodite (il condizionale in questo caso è d’obbligo) in un’apposita area (attualmente sono più di 100), con relativa responsabilità del personale operante all’ex gazometro, ma sistematicamente tutte le sere (dopo l’orario di chiusura delle ore 19) si registra la presenza di ladri che fanno totale razzia di pezzi di ricambio delle auto, molte delle quali, quindi, si ritrovano quasi del tutto smontate!

Tale condizione è frutto sia dell’abolizione ormai da tempo del servizio notturno del personale civile, sia della totale assenza di agenti di Polizia Municipale, la cui presenza è stata garantita giornalmente fino al mantenimento in servizio dei 20 vigili dell’ultimo concorso, ma da quando questi, appunto, hanno terminato il loro anno di servizio (ossia dal 1 giugno 2013), l’ex gazometro è rimasto totalmente incustodito!

  1. 3.      quasi sempre accade che le auto prelevate, essendo prive di assicurazione, non vengono più ritirate dai relativi proprietari, sia per i costi esorbitanti delle sanzioni che con la permanenza in sede nel frattempo sono lievitati, sia per l’impossibilità economica degli stessi proprietari (o la non volontà) di rinnovare la polizza assicurativa (senza la quale l’auto non può chiaramente uscire dal sito di viale della Libertà). Accade, quindi, che, trascorsi i termini previsti dal decreto Ronchi, il Comune è obbligato a procedere alla demolizione, i cui costi vengono quindi anticipati dall’ente!

Non appaiono chiare allo scrivente, in questo senso, le procedure amministrative per il rimborso di queste somme che comunque dovrebbero essere a carico dei proprietari delle autovetture.

CHI SE NE OCCUPA? A QUANTO AMMONTANO IN MEDIA I RIMBORSI ANNUI?

  1. 4.      l’intera area dell’ex gazometro si ritrova in condizioni di assoluto degrado, con una considerevole presenza di erbacce e rifiuti per la cui rimozione non appaiono del tutto chiare le competenze.

            Pertanto, alla luce di tutto quanto sopra esposto, il sottoscritto consigliere comunale

c h i e d e

 

alle SS.LL. in indirizzo, ognuno per la parte di propria competenza, di attivare urgentemente un nuovo piano di gestione complessiva dell’ex gazometro che possa migliorare i preziosi servizi previsti per le importanti finalità richiamate in premessa (fare cassa e migliorare la viabilità cittadina).

 

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