UE: prescrizioni online per 6 medici su 10. Italia bene per impiego email, con Danimarca ed Estonia

StrettoWeb

I medici di medicina generale (mmg) europei utilizzano ancora poco le prescrizioni online e le email per comunicare con i pazienti: infatti, anche se più tecnologici rispetto al passato, sono ancora indietro rispetto allo standard di tecnologia che dovrebbero utilizzare.

Nel 2013 ad adoperare gli strumenti di assistenza sanitaria online era il 60%, il 50% in più rispetto al 2007. A rilevarlo è lo studio Smart 2011-2013 pubblicato dalla Commissione UE, cui hanno partecipato anche i medici di base italiani su invito della Federazione dei medici Fnomceo.

I fattori che rallentano l’utilizzo della sanità elettronica nei medici sono tra i più svariati: il 79% ha addotto come motivo la scarsa remunerazione, il 72% le conoscenze informatiche insufficienti, il 73% la mancanza di interoperabilità dei sistemi e il 71% la mancanza di un quadro normativo sulla riservatezza per le comunicazioni tramite email tra medico e paziente.

Per quanto riguarda lo scambio di informazioni sanitarie, i mmg europei fanno un uso limitato delle prescrizioni elettroniche (32%) e delle interazioni con i pazienti per email (35%). I tre Paesi in vetta alla classifica per le prescrizioni elettroniche sono Estonia (100%), Croazia (99%) e Svezia (97%), mentre in riferimento all’uso dell’email ci sono Danimarca (100%), Estonia (70%) e Italia (62%). Analizzando i dati italiani, circa la funzionalità delle cartelle cliniche elettroniche, la maggior parte dei mmg italiani (80%) utilizza di routine fino a 14 delle 25 funzionalità delle cartelle cliniche elettroniche, mentre nello scambio di informazioni sanitarie solo due funzionalità su 15, cioè certificazione di assenza per malattia e certificazione di disabilità, sono usate frequentemente.

Questi dati sono in parte contrastanti rispetto ad un sondaggio condotto dal Centro Studi Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale), che verrà presentato a Milano l’8 maggio, secondo cui il 99% dei mmg usa internet per scopi professionali, a prescindere dall’attività certificativa.

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