“Hanno anche affossato la norma sulla doppia preferenza di genere – si legge ancora nella nota – facendo prevalere una logica auto – conservativa a scapito di un allargamento della democrazia e di una riqualificazione, di un arricchimento, della rappresentanza politica in seno alla massima assise regionale. Non ne sono rimasto sorpreso, beninteso. Che da parte del “partito dei consiglieri regionali” e della giunta non ci fosse alcun interesse ad affrontare seriamente il tema della democrazia paritaria me n’ero accorto fin dall’inizio della legislatura, registrando fragorosi silenzi e fastidiose inadempienze, perfino scorrettezze, sulla proposta di legge in materia che mi vedeva primo firmatario. Rimane l’amarezza – prosegue Talarico – nondimeno, per l’ennesima occasione mancata, per la miopia dimostrata da gran parte dei consiglieri regionali, ma anche da parte delle principali forze politiche, di centrodestra e di centrosinistra”.
“Questa legislatura – conclude il consigliere regionale – apertasi all’insegna di tronfie promesse e conclusasi, anticipatamente, nel modo inglorioso che conosciamo, poteva darsi un sussulto di dignità proprio con l’adozione di una nuova legge elettorale che valorizzasse il pluralismo politico-culturale e la parità di genere. Ciò non è avvenuto, per responsabilità di chi ha scambiato le istituzioni per casa propria, minandone l’immagine e la credibilità, fino agli estremi della tragicommedia andata in scena all’indomani della condanna di Scopelliti e, mi sia consentito, del modello che egli ha per tanti anni incarnato”.