Consiglio Regionale, continuano i lavori: in corso dibattito sulla nuova legge elettorale

StrettoWeb

Con l’esame della proposta di legge di modifica della legge elettorale regionale, dal capogruppo Pd Sandro Principe e’ venuta la richiesta di appello nominale per l’inversione dell’ordine dei lavori. Richiesta bocciata dall’Aula, con 28 no e 19 si’ e con l’astensione del consigliere Aurelio Chizzoniti. La richiesta non ha impedito una prima valutazione sull’opportunita’ di approvare nuove norme della legge elettorale.

Alle obiezioni del capogruppo Ncd Giampaolo Chiappetta, che ha ribadito la necessita’ di una rivisitazione della legge elettorale regionale, ha risposto Giuseppe Giordano, (Idv), che sulla base di un parere richiesto all’Ufficio legislativo ha ipotizzato la presenza di una “seria pregiudiziale di procedibilita’ sul punto 3 dell’ordine del giorno”.

“Non e’ chiaro – ha spiegato Giordano – qual e’ il testo che andremo ad esaminare a fronte di tre testi originari che presentano precisi profili di incostituzionalita’ e violano le norme degli articole 3, 122 e 123 della Costituzione”. Damiano Guagliardi (Federazione della Sinistra) ha definito “opportunita’ politica” il rinvio della discussione, aggiungendo che “sarebbe molto saggio, allo scopo di evitare ricorsi e bocciature, lasciare in vigore la legge vigente”. Nuove critiche al testo eventualmente in discussione sono venute anche da Pietro Giamborino “perche’ spoglia di dignita’ le due piu’ antiche citta’ della Calabria: Vibo Valentia e Crotone, le riporta alla sudditanza della politica catanzarese, e nei fatti riporta indietro la Calabria di venti anni”.

Anche Giuseppe Caputo (Fi) ha espresso riserve sulla legittimita’ del testo sottoposto all’aula “che avrebbe dovuto essere supportato da pareri autorevoli”. Nel chiedere di sospendere la discussione e decidere insieme come procedere, Caputo ha definito le dimissioni del Presidente Giuseppe Scopelliti, “non un atto di coraggio, ma un atto di irresponsabilita’ politica ed amministrativa, perche’ ha impedito che la legislatura arrivasse a conclusione con la responsabilita’ che forse avremmo dovuto avere nei confronti della Calabria e dei calabresi, verso i quali sono mancate risposte importanti, come quella sulla questione rifiuti, e su altri settori nevralgici sui quali sono mancate le risposte”.

Demetrio Naccari Carlizzi ha sottolineato la stranezza della scelta di “andare avanti dopo quello che ha detto il collega Giordano. Questioni – ha spiegato – che precludono ogni ulteriore discussione”. Di “colpo di mano” ha parlato Nicola Adamo, che ha rimarcato la necessita’ di sopprimere il punto all’ordine del giorno, “inserito – ha detto – nella seduta che deve decretare la fine di questa legislatura, e dove non e’ possibile approvare una legge che cambia le regole del gioco”. Ed ha concluso dicendo che “se si procede su questo punto il Consiglio si assume una responsabilita’ seria”.

Una difesa della maggioranza e del testo in discussione e’ venuta da Alfonso Dattolo (Udc), per il quale “nella legge non c’e’ nulla di incostituzionale, perche’ tiene contro della riduzione del numero dei consiglieri regionali”.

Pasquale Maria Tripodi (Misto) ha contestato la procedura utilizzata e l’inserimento del punto all’ordine del giorno. Nazzareno Salerno si e’ richiamato alla necessita’ della modifica della legge elettorale, “resa necessaria – ha affermato – a seguito dell’intervenuta modifica dello Statuto e per consentire la rappresentanza alla province piu’ piccole”. Sulla necessita’ di pervenire all’approvazione di una proposta di legge condivisa si sono espressi Salvatore Magaro’ e Alfonsino Grillo (Lista Scopelliti Presidente).

Ipotesi che e’ stata ancora una volta respinta anche da Francesco Sulla (Pd), che si e’ espresso sulla necessita’ di sospendere l’iter della modifica alla legge elettorale a fronte di un quadro legislativo nazionale in evoluzione, mentre Damiano Guagliardi (Federazione della Sinistra) si e’ espresso favorevolmente sulla richiesta di pregiudiziale avanzata da Giordano, definendo “inopportuna” l’approvazione di una legge elettorale a maggioranza, seppur legittima. Domenico Tallini (Fi) ha affermato che la proposta all’ordine del giorno va intesa “quale atto dovuto per quei territori che, permanendo la legge elettorale attuale, sarebbero fortemente penalizzati o addirittura privati della rappresentanza”.

Di incostituzionalita’ del provvedimento ha parlato Giuseppe Bova (Gruppo Misto), mentre Ottavio Gaetano Bruni (Udc) ha affermato che non si puo’ prescindere da una modifica alla legge elettorale, perche’ quella attuale mal si attaglia alle esigenze di rappresentanza elettorale, che risulta alterata dopo la riduzione dei consiglieri in seno al Consiglio regionale.

E’ seguito l’intervento di Vincenzo Antonio Ciconte (Pd), che annunciando il suo voto di astensione, ha affermato: “anche se sono consapevole del principio che ha spinto il proponente a presentare le proposte oggi all’ordine del giorno, non condivido la posizione sul voto disgiunto e la rappresentanza di genere”.

Il consigliere Idv Giuseppe Giordano ha chiesto che fosse messa ai voti per appello nominale la pregiudiziale posta ai sensi dell’art. 55 del regolamento interno del Consiglio, a firma sua e di altri 12 consiglieri. La pregiudiziale e’ stata respinta con 28 no, 11 si ed un’astensione, quella del consigliere Aurelio Chizzoniti.

L’assemblea sta affrontando adesso il testo di riforma della legge elettorale e degli emendamenti presentati.

Condividi