L’allarme lanciato da Crea: “Rifiuti cancerogeni nel sito ex- liquichimica di Saline Ioniche (RC)?” [FOTO]

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saline 2“Scrivo nella qualità di Referente unico dell’ANCADIC Onlus, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre e quale rappresentante del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto, per chiedere  alle competenti Istituzioni di voler disporre gli opportuni accertamenti per verificare se perduri a tutt’oggi  la gravissima situazione di inquinamento ambientale accertato nell’anno 2004, presso il confinante sito dell’ex-liquichimica di Saline frazione del Comune di Montebello Jonico (RC), dal consulente nominato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell’ambito del procedimento penale 1064/2004 RGNR”. E’ quanto afferma Vincenzo CREA, in una missiva indirizzata al Presidente Del Consiglio Dei Ministri, alla Presidenza Consiglio Dei Ministri, Al Ministro Dell’interno, Al Ministro Dell’ambiente E Della Tutela Del Territorio E Del Mare, Al Ministro Della Salute, Alla Presidenza Consiglio Dei Ministri Dipartimento Della Protezione Civile, Al Direttore Generale Regione Calabria Azienda Sanitaria Provinciale, Al Presidente Della Camera Dei Deputati Della Repubblica Italiana, Alla Camera Dei Deputati Della Repubblica Italiana VIII Commissione E Al Prefetto Della Provincia Di Reggio Calabria Al Procuratore Capo Della Repubblica Dott. Federico Cafiero De Raho Di Reggio Calabria.

Il documento ha per oggetto la Richiesta accertamenti ed eventualmente bonifica sito ex- liquichimica di Montebello Jonico (RC) e porticciolo presente all’interno dell’area industriale. “Faccio seguito alla richiesta dello scorso 5 giugno avente per oggetto “Rifiuti radioattivi e/o tossici a Motta San Giovanni. Richiesta immediato intervento di bonifica dei siti inquinati”, per chiedere alle competenti Istituzioni di voler disporre gli opportuni accertamenti per verificare se perduri a tutt’oggi…….” scrive Crea. 

“Dalla sentenza n.58/08 del Tribunale di Reggio Calabria formalmente acquisita lo scorso 24 giugno, emerge che il  succitato Consulente ha eseguito i prelievi su tutta l’area ove insiste lo stabilimento, accertando l’abbandono, nei laboratori dell’ex stabilimento adibito alla produzione degli Acidi Grassi, Bioproteine, ecc. un’ enorme quantità di sostanze pericolose valutate fattori di rischio per la salute umana (tipo silice gruppo 2) amianto di crisolito in modo incontrollato in violazione del divieto di cui all’art 14 del D.Lvo 5/2/1997, n. 22. E’ stato altresì accertato – si legge ancora nel documento – che le farine fossili potevano contenere materiale a rischio cancerogeno e sarebbe stato opportuno effettuare un controllo dell’aerodisperso. Sono stati rinvenuti sacchi con composto di randalite e Clarcel (potenzialmente cancerogeno per l’uomo –sicuramente silicotigeno) stoccati all’aperto e matasse di amianto e sostanze chimiche reagenti all’interno dei locali del laboratorio.  A questo allarmante scenario – dice ancora Crea – si deve aggiungere che dopo 40 anni di inutilizzo Mercoledi 28 agosto 2013 la ciminiera principale del sito industriale “ex Liquichimica” di Saline Ioniche .ha emesso per alcune ore un fumo intenso e nero, di origine non specificata. Non si sa  che cosa è stato bruciato, da chi, con quale autorizzazione, con quali possibili conseguenze per la salute pubblica”. 

“Alla luce della gravissima situazione di rischio che ne potrebbe derivare per la salute pubblica – prosegue il referente unico dell’ANCADIC Onlus – sarebbe necessario accertare se è stata effettuata una completa bonifica dei siti inquinati, se sono stati messi in sicurezza i laboratori smaltendo le farine fossili contenenti sostanze cancerogene, se sono stati smaltiti gli strumenti e i macchinari contenenti amianto, eseguire campionamenti dei terreni, dei fanghi eventualmente presenti nel porticciolo  situato  nell’area industriale per verificare i livelli di inquinamento.  Altro  grave danno all’ambiente marino è stato accertato nel 2002, 2003 e 2004. Infatti alcune forze di polizia durante i controlli eseguiti presso il depuratore di Sant’Elia di Saline riscontravano che le acque fognarie non depurate, come accertato dall’ARPACAL di Reggio Calabria, dopo aver percorso a cielo aperto un lungo tratto del torrente Sant’Elia, in parte sfociavano a mare e in parte erano state dirottate all’interno del porto di Saline tramite un’apertura praticata lungo il muro di delimitazione del Porto. I rifiuti tossici presenti nel sito della ex liquichimica di Montebello Jonico – spiega ancora Crea – sono stati denunciati nella  trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, andata in onda lo scorso 20 febbraio su Canale 5. Dopo l’intervento di striscia è stato eseguito un sopralluogo da molte Autorità all’interno dell’ex Liquichimica. E’ bene ripetere che se ad un disastro non viene data voce nulla succede. Miracolo della comunicazione. In conclusione, alla luce dei fatti si chiede l’urgente intervento delle competenti Istituzioni a tutela della salute della popolazione del Comune interessato e dei Comuni limitrofi e a salvaguardia dell’ambiente adottando anche adeguati provvedimenti presso il porticciolo che da anni è diventato un  pantano  chiuso  dalla sabbia  depositatesi ed in cui l’acqua stagnante, soprattutto, d’estate acuisce lo sgradevole odore e determina una gravissima situazione igienico sanitaria per la salute pubblica. Nell’area antistante il porticciolo e anche all’interno dello stesso, viene eseguita attività di balneazione. In attesa che si intervenga – conclude – sarebbe indispensabile segnalare i rischi che corrono coloro che frequentano i luoghi”.

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