Intermarine si sforza di affermare che il cantiere non è in vendita ma è logico che le previsioni di un altro anno e mezzo di ricorso agli ammortizzatori sociali tolgono purtroppo ogni conforto a questi argomenti.
“In queste condizioni – osserva Pino Foti, responsabile attività produttive della Cgil di Messina – viene difficile pensare all’ effettivo rilancio dell’industria cantieristica che occupa una porzione privilegiata della città e su cui Cgil, Cisl e Uil hanno già espresso intenzione di avviare tavoli specifici con le istituzioni. La città intera ha la necessità di salvaguardare e di pretendere il rilancio di un settore strategico ma è anche necessario che le aziende facciano degli sforzi per dare risposte al territorio. Occorre in questo momento interrogarsi sul modello di sviluppo che si intende attuare e richiamare le istituzioni, soprattutto quella regionale, ai loro impegni ”.
CGIL e Fiom pertanto sottolineano la necessità di avviare, insieme a Cisl e Uil, un percorso vertenziale sul comparto dell’industria nel territorio messinese, partendo dalla cantieristica navale dove si registrano nuovi preoccupanti segnali di dismissione dopo l’abbandono imprenditoriale e il declino occupazionale di questi anni.