Domani, 7 giugno, alle 10 e 30, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina, sarà presentata l’opera “Negli occhi del Viandante. Messina negli appunti di viaggio (X-XX secolo)”,volume curato da Maria Teresa Rodriquez, edito dalla Di Nicolò Edizioni.
Leggere i diari, le memorie, le lettere dei viaggiatori stranieri che per lavoro, necessità o sete di sapere hanno visitato la città nei secoli significa rispecchiarsi nello sguardo dell’altro, che riesce a cogliere i tratti essenziali degli uomini e dell’ambiente. Questa è l’essenza racchiusa nell’opera.
Nel libro, unico nel suo genere, si trovano le lettere in lingua originale (inglese, tedesco, francese e italiano), di viaggiatori stranieri e non, dal Quattrocento ai giorni nostri. Inoltre vanta la firma di numerosi autori tra cui Johann Wolfgang (von) Goethe, Alexandre Dumas, Guy de Maupassant, Charles Didier e Massimo D’Azeglio.
L’incontro sarà presieduto anche dal Magnifico Rettore, Pietro Navarra e sarà moderato dal giornalista Nuccio Anselmo. Saranno presenti, inoltre, Antonio De Simone, presidente Autorità Portuale di Messina, Francesco De Francesco, commissario Camera di Commercio di Messina, Sergio Todesco, direttore della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina e Giusi Furnari Luvarà, assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana che introdurrà i lavori. Tra gli interventi previsti anche quello di Giuseppe Campione, professore di Geografia Politica ed Economica e Geografia Urbana, di Michela D’Angelo, professore di Storia Moderna e di Mario Manganaro, Professore di Disegno e Rappresentazione del Territorio e dell’Ambiente, nonché autore delle illustrazioni originali che si trovano all’interno del libro.
All’appuntamento saranno presenti infine anche l’editore Costantino Di Nicolò e la curatrice del volume Maria Teresa Rodriquez. La presentazione sarà anche un’occasione per riflettere sui temi del porto e del commercio a Messina e sullo spunto di attualità “con quali occhi vediamo la Messina del futuro” che l’opera fornisce.
