Messina “rifiuta i rifiuti”. Ciacci non ha dubbi: zero costi, tutto da guadagnare

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Un focus sui rifiuti, una riflessione ad ampio raggio sulla differenziata porta a porta, sulle conseguenze e sull’impatto economico delle scelte in cantiere. Nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca la partecipazione è stata modesta, almeno rispetto alle attese. Di certo non ha contribuito alla riuscita del Convegno l’orario scelto dagli organizzatori: le 15.30. Eppure le premesse erano delle migliori, stante l’argomento centrale per il futuro della città: la decisione, da parte dell’Amministrazione, di scommettere le proprie energie sulla raccolta casa per casa. Una decisione rivoluzionaria secondo l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, vieppiù perché pone fine al contenzioso fra MessinAmbiente, Ato3 e Comune. “Un mostro a tre teste pronto ad animare guerre intestine”, ha ironizzato l’esponente della Giunta.

Ad ogni modo, il titolo dell’evento era suggestivo: “Rifiuto i rifiuti”, uno spot e un manifesto d’intenti. Se è vero che fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, in questo caso potremmo forse parlare di un oceano di immondizia, quella che – a cicli alterni – ha storicamente riempito le strade cittadine, con buona pace dei sindaci di ogni colore politico.

Il parterre originale ha registrato numerose defezioni illustri: quella del Sindaco Accorinti, per cominciare; quella del commissario straordinario della Provincia Filippo Romano, quella del Magnifico Rettore Navarra e financo quella della presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile. Nondimeno, la presenza di soggetti qualificati, esperti e tecnici, ha contribuito a fugare alcune ombre alla cittadinanza interessata.

La qualità dei dati è una condizione essenziale per maturare un giudizio scientifico rigoroso rispetto alle problematiche ambientali e proprio per questo Massimo Piras, già promotore del disegno di legge Rifiuti Zero, in collegamento Skype ha illustrato l’importanza di disporre di un quadro normativo che favorisca il peso contrattuale dei Comuni: “Bisogna pensare a degli interventi economici di supporto che consentano di affrontare lo sforzo economico iniziale. Bisogna inquadrare tutto nella logica degli investimenti perché la legge può generare un ciclo economico positivo: possiamo passare da 38.000 dipendenti su scala nazionale a circa 400.000 occupati nel settore. Ma serve la volontà politica e un impegno di progettazione per rendere sostenibili i primi costi” ha affermato.

Di diverso avviso il super-manager di MessinAmbiente, Alessio Ciacci. Intervenuto ai microfoni, ha spiegato che le misure progettate d’intesa con la Giunta non solo non ledono l’erario pubblico, ma sono finanziariamente compatibili con qualunque vincolo di bilancio. “Quando sono arrivato alla guida di questa struttura ho scoperto che il porta a porta c’era già, nei fatti, ma sull’indifferenziata. Cosa che mai avevo visto in Italia e sulla cui funzionalità nutro ancora parecchi dubbi. Ora abbiamo programmato degli interventi organici a costo zero. Sì, perché quando tracciamo le previsioni economiche dobbiamo anche tenere conto della compensazione con le riduzioni nei costi di smaltimento”, ha affermato. Successivamente Ciacci ha riportato l’ultimo successo: “Stamane abbiamo ratificato il contratto con Taormina per un anno e mezzo. Un evento, se consideriamo che fino a poco tempo fa i contratti erano mensili. Ora è possibile programmare una strategia di fondo, perché Taormina – più piccola per dimensioni – deve diventare la vetrina del nostro progetto”.

Durante l’iniziativa si è ribadito l’obiettivo ultimo dell’incontro: creare una sensibilità comune, fare rete fra diversi attori, per monitorare e controllare le attività delle discariche e degli inceneritori. Non a caso è nato un comitato scientifico e giuridico a disposizione di ogni cittadino che intenda districarsi fra leggi e regolamenti.

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