Con il taglio di un albero sulla via d’accesso dell’abitazione la cosca Crea costrinse il consigliere comunale Michele Russo a presentare le proprie dimissioni e determinare così lo scioglimento del consiglio comunale di Rizziconi. L’episodio è emerso nelle indagini, che hanno portato ai sedici arresti eseguiti questa mattina dalla Polizia nel reggino. Per questa vicenda dovranno rispondere del reato di estorsione aggravata il boss Teodoro Crea, Antonio Crea e Domenico Russo.
Pressioni per determinare appalti e servizi. E’ quanto viene contestato dalla Dda di Reggio Calabria alla cosca Crea, colpita questa mattina da 16 arresti eseguiti dalla Polizia. Appare significativo quanto accaduto in occasione del rinnovo dei servizi di vigilanza, del valore di 300mila euro annui, alla centrale elettrica a turbogas costruita a Rizziconi dalla Ansaldo Energia di Genova per conto del consorzio Rizziconi Energia. In tale vicenda, le indagini hanno evidenziato che la cosca Crea, attraverso Giuseppe Crea che oggi risulta latitante, aveva manifestato l’intenzione di scalzare la ditta Eurogol di Reggio Calabria per farvi subentrare la Securpol di Osvaldo e Giuseppe Lombardo (padre e figlio) di Villa san Giovanni, entrambi arrestati per concorso esterno in associazione mafiosa. Per questa vicenda, il 28 agosto 2011 vennero esplosi alcuni colpi calibro 12 contro la guardiola degli addetti alla vigilanza della centrale elettrica. Un altro episodio simile, e più grave, si è manifestato tre mesi dopo, a novembre, a colpi di kalashnikov.