Rocca di Caprileone (Me): il sindaco Bernadette Grasso indagata per peculato

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Bernadette-GrassoIl sindaco di Rocca di Caprileone e deputato regionale di Forza Italia, Bernadette Grasso, è finita nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta Camelot. Secondo le ipotesi degli inquirenti, al sindaco viene contestato il reato di peculato. L’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Patti, indaga sugli appalti milionari per la realizzazione di opere pubbliche finanziate dalla Regione Siciliana. Oltre il sindaco, gli avvisi di garanzia sono stati recapitati ad altre 18 persone.

L’accusa nei confronti di Bernadette Grasso riguarda nello specifico una delibera firmata dal sindaco, tramite la quale conferisce a due professionisti, Carlo Giuffrè e Vincenzo Cordone, un incarico di progettazione, per la somma di 18.000 euro ciascuno, nell’ambito dell’iniziativa “Nebrodi ospitalità diffusa“. In realtà i fondi adoperati secondo la Procura erano destinati per altro, e sono stati usati impropriamente.

L’inchiesta Camelot, con questi avvisi di garanzia, è già al suo secondo capitolo, dopo gli 8 avvisi di garanzia di febbraio. La Procura vuole far luce sulle opere pubbliche progettate e finanziate dalla Regione nell’area dei Nebrodi, per una cifra che si avvicina ai 100 milioni di euro, ma mai realizzate. L’elemento fondamentale sarebbe il senatore NCD ed ex sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso. Il politico è ritenuto dagli investigatori il “promotore dell’associazione a delinquere“, nella quale sarebbe stata coinvolta anche Bernadette Grasso.

Il primo cittadino di Rocca però si difende: “Sono estremamente rammaricata, oltre che sorpresa. Ma voglio che sia chiarissimo perché la trasparenza, e chi mi conosce lo sa, ha sempre contraddistinto la mia attività politica, e prima di me quella di mio padre che è stato sindaco per 40 anni. Ho grande fiducia adesso nella magistratura, e spero che tutto possa essere chiarito in tempi brevi“.

La Grasso ribadisce di non essersi appropriata neanche di un centesimo, e che la delibera aveva a monte l’approvazione di tutti e 10 i comuni coinvolti nel progetto “Nebrodi ospitalità diffusa”. I 36.000 euro utilizzati per i due progettisti, afferma la Grasso, non sarebbero stati comunque fondi del comune di Rocca, ma “somma complessiva accumulata da tutti i comuni partecipanti“, per avviare i “progetti, peraltro realizzati“.

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