Gli investigatori riassumono gli esiti di incontri svolti a Botricello (Catanzaro) e soprattutto Cirò Marina (Crotone) fra alcuni esponenti – uno dei quali individuato con il soprannome “‘u bandito” – delle cosche torinesi e cirotane.
Ma già nei mesi precedenti in Piemonte erano stati intercettati i segnali di quello che il gip Elisabetta Chinaglia, nell’ordine di custodia cautelare, ha definito il “fortissimo interesse della ‘ndrangheta all’acquisizione dei lavori per la realizzazione del Tav”. “Ce la mangiamo io e te questa torta dell’alta velocità” dice al telefono uno degli indagati nel mese di maggio del 2011.