Immigrati, spreco di cibo e di parole: la deputata grillina perde di vista la vera emergenza…

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email marino - marino -La vicenda del cibo destinato ai migranti ospitati a Pozzallo, nel ragusano, e gettato nella spazzatura dagli stessi immigrati ha sollevato la rabbia di molti. Uno spreco vero e proprio. Ma bisogna anche riflettere sullo ‘spreco’ dell’interrogazione posta dalla grillina Marialucia Lorefice direttamente al Ministro dell’Interno Alfano.

Evidentemente, il pensiero dell’esponente del Movimento 5 Stelle, non va ai nostri militari che rischiano la vita nelle operazioni di salvataggio dei migranti, né ai medici e volontari che li curano, né alle istituzioni locali che fanno salti mortali, a Pozzallo come a Lampedusa e in altre località, per cercare alloggi anche di fortuna per fronteggiare l’emergenza sbarchi, provocando non pochi disagi alla popolazione e ai cittadini italiani. Alla Lorefice preme che il cibo distribuito sia in linea con le abitudini religiose e culturali dei loro paesi di provenienza, perché “non digeriscono la pasta“. Ed una questione così pressante che sente l’urgenza di rivolgersi perfino al Ministro dell’Interno Alfano.

Come la stessa Lorefice ha scritto su Faceebook, nei giorni scorsi ha depositato un’interrogazione a risposta scritta sul problema della gestione dei pasti nei centri di prima accoglienza.

“Lo spunto è stato un articolo di giornale uscito nei giorni scorsi che faceva riferimento ai pasti che vengono buttati quando non sono consumati. In realtà, stavamo già prestando attenzione alla questione pasti, poiché, sebbene quelli offerti rispondono alle caratteristiche dieta mediterranea, la migliore, i migranti provengo da zone in cui sono abituati a nutrirsi di cose ben diverse; questo significa che anche la semplice pasta diventa per loro un problema. Non riescono a digerirla. Il problema si pone anche per determinati tipi di carne. I musulmani non mangiano carne di maiale (…). “

La Lorefice continua a rivolgersi al Ministro a cui ha chiesto: “se (…) non intendesse prendere in considerazione la possibilità di modificare gli orari di distribuzione dei pasti, conseguentemente a particolari periodi di preghiera come quello attuale del ramadan; se non ritenesse opportuno verificare che le pietanze distribuite non siano in contrasto con i principi e le abitudini alimentari e culturali dei migranti.

Viene da chiedersi, pertanto, se la grillina Lorefice non abbia perso di vista la vera emergenza umanitaria che sta affrontando la Sicilia. Va bene l’accoglienza, vanno bene i milioni di euro destinati all’operazione Mare Nostrum per salvare i migranti (anche in acque internazionali o straniere) e portarli nei porti italiani a bordo delle navi militari del nostro Esercito, va bene porgere una mano a chi sta peggio di noi ed aprire le porte ad una modernità sempre più multiculturale. Ma da qui a farci anche problemi sulla dieta dei migranti, che aiutiamo perché “nei loro Paesi muoiono di fame” e poi in Italia selezionano questo e quello persino nei centri di accoglienza, ce ne vuole eccome. Anche perché di bisognosi ce ne sono tanti anche all’interno dei nostri confini.

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