Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio, peculato, rivelazione di segreti di ufficio e accesso abusivo al sistema informatico. Secondo quanto ricostruito, Molonia e Brigandì, tramite Giusti, ottenevano dati sensibili – quali targhe automobilistiche e dettagli sui conti correnti – su persone sulle quali indagavano. Ciò avveniva tramite accessi non autorizzati ai sistemi informatici dove erano custoditi i dati. Tra le altre cose a Molonia e Brigandì è contestato l’esercizio della professione senza autorizzazione, mentre Giusti, in qualità di sottufficiale della GdF, si sarebbe appropriato indebitamente di merce sequestrata, e avrebbe avuto ruoli decisivi in arresti non autorizzati.
Messina, fuga notizie Tribunale: iniziano gli interrogatori
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