Messina, maledetti rifiuti: l’Amministrazione progetta la differenziata porta a porta, ma per strada è emergenza

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Raccoglieremo i rifiuti porta a porta, casa per casa. Potenzieremo le isole ecologiche e relegheremo l’esperienza dell’Ato nell’ambito dei brutti ricordi. Daremo inizio al più grande ciclo di differenziata nel meridione d’Italia. Inizieremo una rivoluzione culturale al grido “rifiuto i rifiuti” e così dimostreremo – finalmente – che investire nella gestione dell’immondizia può essere un valore aggiunto, anche in termini economici.

Sono spunti offerti dall’Amministrazione Accorinti nel primo anno di governo “dal basso”. Spunti che, almeno in teoria, non sono rimasti lettera morta. Anzi, hanno prodotto conseguenze rivoluzionarie per quanto concerne la gestione dell’ente deputato alla raccolta dei rifiuti, MessinAmbiente: la nomina di Alessio Ciacci a super-commissario, aspramente contrastata da più parti per le implicazioni remunerative del caso, rappresenta in tal senso la cartina di tornasole di un approccio nuovo, di una manifesta volontà di discontinuità. Anche la collaborazione gratuita dell’imprenditore Claudio Tedeschi s’inquadra in questo contesto. Il giorno della sua presentazione agli organi di stampa, un’entusiasta assessore Ialacqua aveva ceduto alla tentazione dell’orgoglio: “MessinAmbiente – dichiarò – beneficia di questa preziosa e competente collaborazione, avviando, già da oggi, un nuovo servizio alla città, che prevede, nelle isole ecologiche di Pistunina e Pace, il ritiro gratuito di tutti i rifiuti elettrici ed elettronici (…). Ulteriori idee e progetti nati dalla collaborazione con l’esperto bolognese saranno approfonditi nelle prossime settimane”.

Buoni propositi, forse addirittura eccellenti. Peccato che nei giorni a venire la città, lungi dal conoscere nuove mirabolanti imprese, è stata semmai sommersa dal consueto mare d’immondizia: così, proprio in queste ore, da Valle degli Angeli a Ortoliuzzo, da Tremestieri a Larderia, senza lesinare il centro cittadino (vedi Via San Cosimo), tutta Messina è tornata a lamentarsi dell’igiene pubblica.

La dilagante sporcizia non scompare, nonostante le rassicurazioni della classe dirigente: a quanto pare non bastano i comunicati stampa per pulire la realtà urbana. I messinesi iniziano a maturare un prudente scetticismo nei confronti di chi predica eccellenza: si aspetterebbero, frattanto, l’ordinaria amministrazione, ossia l’efficienza di un servizio oltremodo pagato nella Tares. Ma i messinesi, si sa, sono piuttosto esigenti…

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