Secondo la polizia sono emersi dei contatti tra il presunto assassino e uno dei quattro arrestati: «Dopo che era sfumata l’ipotesi di una cordata di imprenditori valdostani per rilevare Arenaways, Furchì avrebbe coinvolto un imprenditore torinese che avrebbe firmato delle cambiali ai valdostani rilevando dal curatore fallimentare della società i 450mila euro di caparra che erano stati versati dalla cordata. Soldi liquidi che sembra gli fossero utili per risolvere alcuni problemi finanziari. Da quanto accertato Furchì avrebbe quindi iniziato a pressare l’imprenditore per avere parte di quei soldi. Secondo le indagini Furchì avrebbe poi coinvolto Massimiliano Celico, che conosceva da tempo e che insieme a Vincenzo D’Alcalà, già pregiudicato per estorsione, ha iniziato a minacciare l’imprenditore che poi per paura ha ceduto ai due almeno 40mila euro», spiegano gli inquirenti.
Alcuni degli arrestati sono ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta e avrebbero estorto denaro ai danni di attività commerciali della provincia.
Il luogo principe di tale attività illecita si trovava a Santena, da cui il nome dell’operazione
Operazione Scacco al Re: DETTAGLI E NOMI degli arrestati
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