“Decenni di parole, che hanno sortito soltanto carriere politiche ed intellettuali, sono stati surclassati – chiosa il sociologo – da un gesto, orientato a dimostrare da che parte sia lo “Stato di Diritto” e da quale parte sia collocato, invece, l’antistato. È di questo che gli adolescenti necessitano per affrancarsi dalla mentalità mafiosa, per saper distinguere il bene dal male e per costruire un progetto di vita sano e in piena libertà. Le parole fine a se stesse possono fare molto poco”.
“Il gesto del maresciallo Marino – conclude il presidente dell’Osservatorio – segna un punto di svolta nella storia della lotta al crimine organizzato e, pertanto, merita di essere riconosciuto con i sentimenti della più sincera e viva stima”.