Vi potranno accedere i pazienti dimessi da un reparto per acuti che però non possono ancora seguire una terapia autonomamente a casa e necessitano ancora di assistenza quotidiana. Soggetti che per esempio hanno subìto interventi chirurgici, avuto ictus, scompensi cardiaci, pazienti con diabete mellito scompensato, polmoniti o fibrillazione atriale cronica a rischio di instabilità.
“La lungodegenza è una valida soluzione per razionalizzare le risorse a disposizione del servizio sanitario nazionale – spiega Mauro Bellassai, direttore sanitario de La Maddalena – creando risposte adeguate con costi adeguati alle necessità del paziente, liberando risorse economiche e al tempo stesso posti nei reparti per acuti. La lungodegenza, tuttavia, – aggiunge il dottor Bellassai – non va intesa come un cronicario dove il paziente viene ‘depositato’, ma come una struttura di carattere temporaneo, che lavora attivamente per riabilitarlo e renderlo il più possibile autonomo“. La durata media attesa della degenza è di 30 giorni, ma che nei casi più estremi potrà essere protratta ulteriormente fino a un massimo di 60.
Trattandosi di dipartimento oncologico di terzo livello, l’ospedale palermitano può vantare un livello di assistenza all’avanguardia, che coinvolge quasi tutte le specialità mediche fino alla psico-oncologia.
La richiesta di ricovero può essere effettuata soltanto dal medico del reparto per acuti che trasferisce il paziente e dovrà essere valutata dalla dottoressa Garascia. Non è ammesso il ricovero diretto da pronto soccorso o su indicazione dei servizi territoriali.