Reggio, il portavoce di Falcomatà a StrettoWeb: “in nessun modo siamo riconducibili a Scopelliti”

StrettoWeb

Leggiamo su StrettoWeb che il candidato sindaco alle primarie del PD, Giuseppe Falcomatà, avrebbe inserito nel suo programma una serie di provvedimenti radicali riguardanti una pedonalizzazione più o meno selvaggia del centro storico. A parte il fatto che il programma dettagliato della sua azione amministrativa, Giuseppe Falcomatà lo stilerà solo dopo l’auspicata vittoria alle prossime primarie, riteniamo di dover sottolineare che in nessun caso le sue scelte e i suoi programmi si possano ritenere riconducibili al cosiddetto “Modello Reggio” di Giuseppe Scopelliti. I risultati di quel modello amministrativo sono sotto gli occhi di tutti e le loro conseguenze le stanno pagando ancora oggi tutti i cittadini; è appena il caso di ricordare che il sindaco Scopelliti non è stato nemmeno in grado di proseguire le opere pubbliche di importanza primaria che Italo Falcomatà gli aveva lasciato, suo malgrado, in eredità“: con queste parole, il portavoce di Giuseppe Falcomatà, Franco Arcidiaco, ha voluto replicare all’articolo pubblicato qualche ora fa su StrettoWeb.

NOTA DEL DIRETTORE

Un articolo in cui – è doveroso specificarlo – non viene mai fatto riferimento al programma di Falcomatà, nè viene assolutamente accostato lo stesso Falcomatà a Scopelliti.
Semplicemente, come chiunque può rendersi conto leggendo l’articolo, la redattrice di StrettoWeb Giorgia Giannetto, in modo brillante, evidenzia una dichiarazione di Falcomatà (per giunta condividendola e lodandolo per questa proposta!) in cui il candidato alle primarie del centro/sinistra prospetta la possibilità di chiudere al traffico il centro storico della città, dalla via Marina alla via Filippini, un’idea lanciata pubblicamente in un incontro con i residenti di Bocale. Non parliamo, quindi, di “pedonalizzazione selvaggia“, ma di smart city, città ecologica ed a misura d’uomo, aggiungendo che “sembra” un provvedimento che ripercorre alcune precedenti scelte amministrative di Scopelliti. Un passaggio che comprensibilmente infastidisce, ma rappresenta soltanto una verità storica in quanto proprio Scopelliti ha istituito l’isola pedonale sul Corso Garibaldi nell’ormai lontano 2003 e negli anni successivi ha reso fruibili ai pedoni alcune piazze e strade (via Giudecca, piazza Carmine, piazza Castello, piazzetta Orange e altre) prima adibite al traffico automobilistico e ai parcheggi (quelli si, selvaggi), per giunta sperimentando in più occasioni (Notti Bianche, Giro d’Italia, concerti ed eventi vari) l’ipotesi di chiudere al traffico l’intero centro storico proprio come adesso ha proposto Falcomatà. Un percorso poi continuato da Arena che appena due anni fa ha istituito l’ultima isola pedonale nelle traverse intorno piazza Italia. Poco, probabilmente, ma sicuramente già alcuni piccoli passi avanti verso una città moderna ed a misura d’uomo, con la speranza che chi verrà dopo potrà fare ancora di più. Un articolo – quello di StrettoWeb – che evidenziava proprio questo aspetto, lodando l’idea di Falcomatà, parlando di “città sostenibile” e “rivolta al futuro”. 
Ci auguriamo che la campagna elettorale che la città si appresta a vivere possa in futuro fare a meno di queste spiacevoli beghe, e non perché nel caso specifico riguardano StrettoWeb ma perché Reggio ha bisogno assoluto di rialzarsi e ripartire dopo il baratro raggiunto negli ultimi anni di degrado e abbandono. Le divisioni politiche e le opposizioni tra partiti sono una cosa assolutamente normale in democrazia, e ci mancherebbe che un giovane e rampante esponente del Pd debba essere in sintonia con il centro/destra che ha governato la città dal 2002 al 2012. Ma se ha avuto un’idea che sotto ogni aspetto può essere considerata positiva, di progresso e sviluppo, ci auguriamo decida di portarla avanti anche se qualcuno gli farà notare che in passato i suoi oppositori politici hanno fatto qualcosa di simile tra le polemiche. Perché non è importante la contrapposizione: vorremmo parlare di contenuti e se tra mille cose ce n’è una che riprende, rilancia e migliora ulteriormente quanto già di buono fatto in passato (nel caso specifico, le isole pedonali e gli spazi riservati ai cittadini con meno smog e più sostenibilità), potrà essere accolta con soddisfazione da tutta la cittadinanza e anche da quegli articolisti che hanno questo brutto vizio di andare oltre il “copia-incolla” alimentando discussioni che sono l’anima del giornalismo e della democrazia.

Il Direttore Responsabile, Peppe Caridi

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