Reggio, la “pazza” idea di Falcomatà sulle orme di Scopelliti: tutto il centro storico isola pedonale

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Dopo due anni di scioglimento cosa si aspettano i reggini dalla prossima classe dirigente? C’è ancora speranza per questa città?” In questi giorni abbiamo attraversato diversi quartieri ponendo questa domanda a numerosi cittadini. Oltre i “grandi classici”, dalla spazzatura alla carenza d’acqua ai servizi assenti, interessante è stata la proposta di far diventare la “Reggio del futuro” una città a misura d’uomo, eco-sostenibile, una città “intelligente” o smart per gli anglofoni, che sappia coniugare il capitale umano, artistico ed intellettuale dei suoi abitanti con le nuove tecnologie.

Una qualità di vita migliore è quello che i cittadini soprattutto si aspettano dai nuovi inquilini di Palazzo San Giorgio. Stremati da tasse e canoni alle stelle per servizi inesistenti, lanciano proposte semplici e precise. “Che a Reggio non sono mai state pensate o che nessuno si è mai messo a lavorare seriamente per realizzarle?” si domandano.

Ed in questi mesi di velata campagna elettorale qualcuno, nello specifico il candidato alle primarie PD Giuseppe Falcomatà, ha “fiutato”- da sostenitore delle biciclette come mezzo di trasporto per muoversi in città – la  risorsa della mobilità elettrica. Ma non solo. Ieri in una manifestazione pubblica a Bocale è andato oltre disegnando una vera e propria “smart city”, una città moderna, ecologica, a misura d’uomo.

Una mobilità ecologica a Reggio è possibile – ha detto Falcomatà durante l’incontro – così come è possibile chiudere il centro storico dalla via Marina alla via Filippini, per vivere in una città che non sia solo destinata alle macchine, ma ai cittadini, ovviamente migliorando il servizio autobus“. Parole importanti, una “pazza” idea che sembra ripercorrere le orme della città di Scopelliti e del “modello Reggio” con cui era iniziato un percorso per restituire ai pedoni spazi da sempre occupati selvaggiamente dalle automobili. Innanzitutto il corso Garibaldi, isola pedonale dal 2003 proprio su decisione di Scopelliti tra mille polemiche. Idem per piazza Castello, piazza Carmine, via Giudecca con il discusso Tapis Roulant, piazzetta Orange, tanti esperimenti nelle notti bianche e in altre manifestazioni in tutto il centro storico, e infine l’ultima scelta di Arena nel 2012 con l’isola pedonale intorno piazza Italia. Tutti provvedimenti volti ad una città sostenibile e accogliente per i turisti e i cittadini.

Una proposta, quella di Falcomatà, che renderebbe Reggio Calabria meno preistorica di quanto lo sia attualmente e la porterebbe al pari di altre realtà italiane. Sperando che il candidato nella sua proposta abbia tenuto in considerazione anche l’atteggiamento tipico del reggino, nostro malgrado, di essere restio a qualsiasi novità. Si ricordino le veementi polemiche che hanno accompagnato ogni provvedimento, dal Lungomare all’isola pedonale sul Corso Garibaldi fino a piazza Carmine, piazza Castello, via Giudecca.

Un’idea, quella di Falcomatà, che potrebbe essere favorita dai lavori del nuovo corso Garibaldi, appena iniziati, e da quelli della nuova piazza Duomo, che inizieranno tra qualche settimana, e che trasformeranno in isola pedonale altre due importanti porzioni del centro storico. Questa è la sfida. Restituire Reggio ai reggini.

Da Novembre, dunque, astenersi perditempo!

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