Reggio, l’associazione “Amici del Museo”: “cosa impedisce la sistemazione delle sale?”

StrettoWeb

Bronzi di Riace: in fila davanti museo nazionale Magna GraeciaSono di questi giorni, precise contestazioni, avanzate da più parti, al Direttore Regionale del MIBACT Calabria. Esse riguardano il mancato inizio degli interventi per il riallestimento del Museo Nazionale di Reggio Calabria. Si ricorda che questa sarebbe l’ultima fase di quella che ormai è diventata la vicenda “sconcertante”, come ebbe a definirla il Presidente Napolitano, del restyling del nostro Museo, iniziata nel 2009, e ancora tutt’altro che conclusa“. Così in una nota l’associazione regionale “Amici del Museo di Reggio Calabria“.

La relativa gara di appalto, sulla base di un ennesimo finanziamento, generosamente concesso dalla Regione Calabria, e senza del quale, per riconoscimento del medesimo Direttore Regionale, non si sarebbe potuto provvedere a sistemare i reperti archeologici nelle sale espositive – e i 33 milioni spesi per trasformare radicalmente il Palazzo Piacentini? –, fu tenuta, com’è noto, il 20 agosto 2013 – undici mesi fa, quindi –. Ma l’effettiva chiusura dell’iter burocratico, per l’inizio-lavori, non si è ancora avuta, per una serie impressionante di intralci. Ivi compreso il comportamento surreale di una calcolatrice, che sbaglia (sic!) nell’attribuire i punteggi alle ditte concorrenti; con conseguenti strascichi giudiziari.

Ora si dà il caso che, alle contestazioni mossegli, in termini anche particolarmente duri, il coinvolto Direttore Regionale non abbia dato alcuna risposta. Si veda la significativa presa di posizione dei Circoli reggini del NCD, che finiscono col mettere in dubbio tanto la volontà che la capacità della Direzione Regionale, accusata di essere l’unico organismo che si oppone alla ultimazione dei lavori, con comportamenti definiti offensivi oltre che irresponsabili. Silenzio assoluto. Il che, tra l’altro, non collima con gli atteggiamenti caratteriali, manifestati più volte dallo stesso responsabile della politica ministeriale per i beni culturali della Calabria.

Cosa c’è che non va? Cosa impedisce veramente di mettere mano alla sistemazione delle sale museali? Perché il Museo di Reggio deve restare ancora incompleto? È per quando è prevista la sua totale apertura? Come mai, dal canto suo, anche la Soprintendente di settore non parla, non fa conoscere la propria opinione su un argomento tanto importante e delicato, vista la sua specifica responsabilità dirigenziale? La quale Soprintendente sembra voglia porsi in pool position per un eventuale incarico come Direttore del Museo reggino, una volta approvata la riforma Franceschini.

Tutto ciò considerato, questa Associazione ritiene urgente e indispensabile che il ministro Dario Franceschini informi l’opinione pubblica su quello che sta succedendo a Reggio Calabria, e su quei provvedimenti, anche surrogatori, che si rendessero necessari per riportare la questione nei suoi corretti alvei.

Con l’occasione, si desidera conoscere il contenuto della convenzione che il MIBACT ha stipulato con la Fondazione tedesca ‘Gerda Henkel’, sulla base della quale gli studiosi Vinzenz Brinkmann, di Francoforte, e Kolchi Hada, di Tokio, stanno procedendo alla riproduzione dei Bronzi di Riace col sistema del laser-scanner, che assicura un accostamento all’originale con differenze di un solo micron. Va ricordato, infatti – conclude l’associazione -, il giudicato del Consiglio di Stato che, a suo tempo, ha stabilito che la clonazione delle preziose statue può essere utilizzata solo “per garanzia e per ricerca’“.

Condividi