Scopelliti, che dal momento delle sue dimissioni è decaduto anche da quest’ulteriore ruolo di commissario “ad acta”, si scaglia contro l’immobilismo burocratico provocato dal Governo Renzi e dagli “incompetenti che pervadono le stanze dei Ministeri“, che vorrebbero nominare a capo della sanità calabrese un politico e non un tecnico, come invece fortemente voluto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, compagna di partito di Scopelliti nel Nuovo Centro Destra.
“La Sinistra al Governo spinge affinchè un politico sia nominato commissario; ove dovesse succedere sarebbe un fatto gravissimo e per questo apprezzo la posizione del Ministro Lorenzin, che si sta opponendo a questa scelta scellerata. Per giunta vorrebbero un politico non calabrese, che verrebbe stipendiato con i soldi dei nostri contribuenti. E in questo momento non ce lo possiamo permettere!“- tuona Scopelliti, che a causa di questa mancata nomina teme che il lavoro da lui condotto in questi 4 anni rischi di perdersi a causa dell’incapacità del Governo di tutelare la Calabria ancora una volta.
Diversi atti firmati da Scopelliti durante il mandato ed aventi ad oggetto gli ospedali psichiatrici giudiziari o il centro trasfusionale regionale rischiano- a detta dell’ex commissario regionale- di rimanere bloccati perchè dichiarati “irricevibili” dal direttore generale della programmazione sanitaria, Francesco Bevere, che “non è un giurista, non è un tecnico della materia, e dunque come può un direttore generale della salute dichiarli irricevibili?”, si domanda Scopelliti.
Atti, peraltro, che Scopelliti avrebbe legittimamente potuto firmare in quanto l’Avvocatura regionale, interpellata dal d.g. Zito, aveva espresso parere favorevole in merito.
“E come se non bastasse“- continua- “fino a poco tempo fa continuavo a ricevere la posta dal Ministero della Salute, dai sottosegretari e dagli altri commissari regionali, ma adesso è tempo che la Calabria abbia un nuovo commissario“.
L’idea, dunque, di questa conferenza stampa è quella di “lanciare un sasso perchè qui è tutto fermo“, di riaccendere i riflettori sulla sanità calabrese, che adesso ha finalmente i bilanci in ordine e certificati. “Ci siamo riusciti togliendo i soldi alla ‘ndrangheta, ai paramafiosi e ai colletti bianchi e quello che può succedere al massimo è che non fai più il Governatore della Calabria” conclude ironicamente Scopelliti.