Reggio, sul Lungomare il commosso ricordo della Rivolta di 44 anni fa: quando la città era unita… [FOTO]

StrettoWeb

Era il 14 Luglio 1970 quando il popolo di Reggio Calabria, unito e compatto, scese in piazza per la prima volta. Unito e compatto contro lo “scippo” ordinato da Roma, che a seguito dell’istituzione della Regione spoliava Reggio del capoluogo e la “accontentava” con la sede del Consiglio Regionale e le industrie, poi rivelatesi “fantasma”, della Liquilchimica di Saline Joniche e del quinto centro siderurgico di stato da realizzarsi a Gioia Tauro.

Una città che nell’afoso luglio di 44 anni fa scese in strada a riscattare se stessa. Un popolo fiero che fece le barricate per tutta la città, solidale con i manifestanti durante le cariche dei celerini e con i giovani che venivano portati in Questura perchè accusati di essere pagati dai “rivoltosi” per lanciare pietre.

Fu il popolo depredato dal Governo di Roma, che si ribellò. Poi quei giorni furono etichettati come la rivolta dei fascisti, dei soli “Boia chi molla” guidati da Ciccio Franco, ma chi all’epoca c’era racconta che i moti di Reggio furono molto di più.

Fu tutta la città, almeno per una volta, ad essere unita e compatta e a lottare per i suoi diritti. Anche se oggi, nella tradizionale commemorazione che ogni anno si celebra presso il monumento dei martiri dei moti sul Lungomare c’erano solo gli esponenti della destra reggina: dal Senatore Renato Meduri, che di quei giorni fu un protagonista assoluto, a Giuseppe Scopelliti, ex Governatore della Calabria, a Giuseppe Quattrone di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Antonio Franco, Oreste Romeo, Giuseppe Agliano insieme a tanti altri cittadini vogliosi di ricordare un momento così importante della storia della città.

Le foto di StrettoWeb (autore Simone Pizzi):

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