“Ci vuole davvero un grande esercizio di fede – continuano i deputati – per credere che una società come la Cartour non sia in grado di trovare soluzioni strategiche alternative. La realtà che si sta palesando è ben diversa: totale mancanza di disponibilità nel ricercare il bene comune se questo vuol dire scalfire, anche in minima parte, il proprio interesse personale, alimentato e foraggiato per anni sulla pelle di una città. E se così deve essere, bene fa il Sindaco a non fare un passo indietro, difendendo una scelta che, pur se non risolutiva (ben altre e più numerose sono le strategie da portare avanti per eliminare il problema definitivamente), è di certo un primo importante tassello.”
“Minacciare licenziamenti qualora l’amministrazione non avalli le necessità di mercato di Cartour – aggiungono – altro non è che un mero ricatto occupazionale che proviene da una cultura imprenditoriale neoliberista che considera i lavoratori come merce di scambio piuttosto che come persone, e il lavoro come un favore, da ripagare con sacrifici, lacrime e sangue, anziché come un diritto”.
Alla luce di tutto questo, D’Uva e Zafarana hanno dunque concluso che “qualora il Sindaco Accorinti decidesse di portare la sua battaglie nelle sedi regionali e/o nazionali, troverebbe in noi piena disponibilità e appoggio”.