Bronzi di Riace: “minchia che spettacolo”: tutti pazzi per le statue-simbolo di Reggio Calabria

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Se i Bronzi di Riace potessero parlare, in primo luogo ringrazierebbero le migliaia di visitatori che continuano ad affollare il museo di Reggio Calabria. Se avessero il dono della parola, loro custoditi dal mare per millenni fino al fortuito ritrovamento al largo di Riace il 16 agosto 1972, esattamente 42 anni fa, da parte di un giovane sub romano, Stefano Mariottini, si lamenterebbero della continua strumentalizzazione a cui sono stati sottoposti negli ultimi anni, diventando talvolta oggetto di vanto per Reggio Calabria talvolta oggetto di biasimo e spreco.

Chi per anni ha atteso la rinascita dell’interesse per questi due capolavori le cui origini di provenienza sono dubbie così come la mano che diede loro forma, troverà piena soddisfazione nel vedere file di turisti al botteghino. Infatti, il boom di visitatori che giunge in città principalmente per ammirare le due statue, esposte al pubblico dal 21 dicembre scorso nel nuovo museo Archeologico di Reggio Calabria appositamente restaurato per accogliere i “Guerrieri” dopo una permanenza di  4 anni nel laboratorio di restauro aperto al pubblico presso Palazzo Campanella, non si arresta. E colpisce il dato di provenienza dei visitatori: in gran parte siciliani. Oggi sono già stati 2.000 a visitarli, una vera e propria mania. Da Capodanno oltre 135.00 presenze in meno di 8 mesi giorni. E dal 22 dicembre 2013 (riapertura del Museo) ad oggi è stata già superata quota 150.000. In gran parte turisti siciliani che hanno approfittato delle tante giornate di sole e bel tempo per una gita dall’altro lato dello Stretto e, dopo aver visto i Bronzi, hanno potuto anche apprezzare le varie bellezze del centro reggino.

Il successo dei Bronzi di Riace per Reggio Calabria, dunque, dimostra come l’arte può essere la carta vincente su cui puntare per dare identità ad una comunità e per alimentare il circuito economico del turismo, anche su scala locale, e soprattutto anche in tempo di crisi.

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