Campo Calabro (RC): il campo da tennis della Polizia di Stato da mesi in stato di abbandono

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L’associazione A.S.D. Polizia di Stato Tennis Reggio Calabria vanta numerosi iscritti. Nel 2013 date le condizioni  di degrado nelle quali versava il piccolo impianto di tennis di proprietà del Comune di Campo Calabro, la stessa associazione ha inoltrato all’Amministrazione Comunale, domanda di concessione in convenzione di tale struttura, sita nel rione Geraci, al fine di riqualificarla, utilizzarla per scopi sociali e metterla a disposizione della cittadinanza.

“In un primo incontro con il Sindaco” si legge in una nota “ci vennero addirittura consegnate, in via provvisoria, le chiavi della struttura con la richiesta di provvedere, nell’attesa della formalizzazione della concessione, ai primi urgenti interventi che rendessero fruibile la stessa. Si è provveduto quindi, dietro autorizzazione e sollecitazione verbale del sindaco, a realizzare una serie di interventi urgenti, con l’apporto di materiale utile, quali cyclette, panchine, sedie e attrezzature varie.

In un successivo incontro con il primo cittadino e l’Assessore preposto ci è stato sottolineato che era in valutazione la concessione della struttura con atto formale.

“Nell’ottobre 2013, rilevato che il Comune di Campo Calabro, aveva pubblicato una richiesta di manifestazione di interesse alla gestione dell’impianto, la nostra associazione ha rinnovato la richiesta di concessione in convenzione dello stesso, presentando contestualmente all’Ufficio Tecnico, una lettera di accompagnamento alla consegna delle nuove chiavi dell’impianto, con l’indicazione  dei lavori effettuati, e nella stessa si sottolineava che la sostituzione dei lucchetti d’accesso, si era resa necessaria poiché, a volte, altre persone in possesso delle chiavi utilizzavano l’impianto , provocando in qualche caso anche danni materiali, ancora ben visibili.”

“In seguito, durante una seduta di allenamento, presenti due componenti del Consiglio Direttivo della ns. associazione, alcune persone si presentavano al campo, sostenendo di avere avuto la concessione all’utilizzo una terza  persona. Nell’immediatezza, tale stessa persona (che i componenti del direttivo presenti non hanno difficoltà alcuna ad identificare, ove richiesto)  si presentava al Campo da Tennis, sostenendo di essere un componente dello Staff del Sindaco, e di essere l’unico accreditato a detenere le chiavi dell’impianto, facendo intendere chiaramente che la nostra associazione non ne aveva alcun titolo.

Ove la persona in questione, che non ci risulta essere nè amministratore comunale, nè dipendente comunale, nè avere alcun rapporto diretto o indiretto con il Comune faccia veramente parte dello staff del Sindaco, e sia stato autorizzato da quest’ultimo a disporre a proprio piacimento del campo da gioco, rimaniamo stupiti del fatto che nulla ci sia stato comunicato, nè ci è stato dato atto di avere provveduto, a spese nostre, alle prime urgenti ed improrogabili opere di manutenzione dell’impianto.

 Ci chiediamo e chiediamo contestualmente al Sig. Sindaco, del quale abbiamo apprezzato la disponibilità nei seppur infruttuosi incontri, come sia possibile che un bene pubblico possa essere gestito in maniera “privatistica” ed in stato d’abbandono, nonchè in palese contraddizione con quanto dallo stesso Sindaco disposto negli incontri con i nostri rappresentanti. L’intento della nostra associazione era solo ed esclusivamente quello di recuperare una struttura degradata, e farne punto d’incontro di giovani e meno giovani, campesi e non, facendo rivivere a Campo Calabro  la pratica del tennis anche attraverso l’apporto di istruttori qualificati.

 Per questo abbiamo impiegato tempo, risorse umane ed economiche dei quali non chiediamo risarcimento, nè riconoscimenti. Ci limitiamo a prendere atto che ogni sforzo e’ vano quando regna la confusione e non ci sono regole nell’utilizzo dei beni pubblici. Ribadiamo la nostra disponibilità ad occuparci dell’impianto gratuitamente , ove però venga formalmente chiarito il ruolo di ciascuno.” conclude la nota.

 

 

 

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