Il ministro della Lombardia Roberto Maroni e Vittorio Sgarbi hanno scritto oggi una lettera congiunta al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per chiedere a lui e al presidente del Consiglio di valutare di esporre a Milano durante l’Expo ”i due Bronzi di Riace, che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria”. I dubbi sulla fragilita’ delle due opere sono ”un evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott’acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi”.
Da questa ‘trasferta’ milanese la Calabria potrebbe anche ottenere un vantaggio economico con una parte dei guadagni della biglietteria (un terzo) che potrebbero venire utilizzati ”a vantaggio di beni abbandonati e molto piu’ fragili”. ”Confidando sul buonsenso e sulla responsabilita’ del ministro – si chiude la lettera – non abbiamo dubbi che la richiesta di prestito sara’ accolta”.
Ecco il testo integrale della lettera:
“Illustre Signor Ministro, in occasione dell’Expo universale di Milano, la Regione Lombardia intende rappresentare i valori piu’ alti della civilta’ artistica italiana. Milano, in questa occasione, non e’ soltanto il capoluogo della Lombardia ma la capitale della culturale d’Italia e una delle piu’ importanti europee. Per questo, come sono presenti i padiglioni di ogni nazione, Milano vuole presentarsi con le testimonianze universali di cui e’ piu’ alto simbolo la Pinacoteca nazionale di Brera”.
“Cosi’ come era accaduto a Roma piu’ di trent’anni fa, non per ragioni spettacolari, e che qualcuno equivoca come ‘commerciali ostensioni fuori contesto’, ma per mostrare le radici piu’ profonde della civilta’ occidentale, si e’ pensato, e si chiede di valutare al Presidente del Consiglio e al Ministro dei Beni Culturali, di esporre di due Bronzi di Riace, che soltanto ignoranza e malafede legano esclusivamente alla Calabria. Essi sono bensi’ patrimonio di tutti, patrimonio nazionale e beni dello Stato”. “Chi oggi manifesta dubbi sul significato dell’impresa, oltreche’ infondate ragioni di conservazione, non si preoccupo’ di far trasferire da Mozia a Mantova (sommamente fuori contesto) il celebre Efebo. Proprio perche’ il nostro patrimonio culturale non e’ una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale, i Bronzi sono valori universali della civilta’ occidentale, e trovano il loro luogo ideale, in questa occasione, a Milano“.
“Milano come Parigi, accoglie nei propri musei opere di ogni tempo e di ogni scuola. Ed e’ fuori luogo richiamarne un contesto locale. Anche Giotto, fiorentino, ha il suo capolavoro (universale) a Padova. I Bronzi non sono calabresi, ma non c’e’ dubbio che, esposti a Milano, giovino all’immagine della Calabria nella memoria storica della Magna Grecia. E, mostrati al mondo a Milano, portino un’indubbia attenzione sul luogo in cui sono stabilmente custoditi, Ma e’ impensabile tra mille sollecitazioni, meriti di andarle a vedere a Reggio. Questo potra’ accadere dopo la potentissima carica dell’Expo milanese”.
“Non mi sembra di minor conto, illustre signor Ministro, che la fortuna che essi otterranno a Milano possa essere reinvestita in Calabria, a vantaggio di beni abbandonati e molto piu’ fragili. Ogni opera d’arte e’ fragile e chiede di essere conservata con prudenza, ma l’argomento applicato ai Bronzi e’ un’evidente menzogna di chi diffonde terrorismo, fingendo di ignorare la dimostrata resistenza sott’acqua, esposti a ogni rischio, di quei Bronzi che sono trasportabilissimi con tutte le cautele che le opere d’arte richiedono. I Bronzi non sono certo piu’ fragili del Satiro danzante di Mazara del Vallo, dei cui movimenti nessuno si e’ preoccupato e che non ha avuto alcun danno“.
“La Regione Lombardia, nel chiedere responsabilmente questo prestito ha gia’ condotto tutte le verifiche sulla fattibilita’ della trasferta e chiede che, della commissione che dovra’ valutare i rischi, sia chiamato a far parte Bruno Zanardi, illustre restauratore che fu devoto allievo di Giovanni Urbani e che insegna all’Universita’ di Urbino. Chi oggi tanto si preoccupa della fragilita’ dei Bronzi avrebbe dovuto avere il buon senso di non sottoporli a un terzo traumatico restauro in poco piu’ di trent’anni, tanto piu’ inutile e pericoloso di in trasferimento. Confidando sul buon senso e sulla responsabilita’ del Ministro non abbiamo dubbi che la richiesta sara’ accolta“.
PRESENTATO IL PROGETTO DELL’EXPO UNIVERSALE – Il progetto dell’Expo Universale di Milano (a Milano) e’ stato presentato stamattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e il critico d’Arte Vittorio Sgarbi. Lo stesso progetto si articola in 14 padiglioni tematici piu’ un padiglione del Cuore.
- Padiglione 1 – Bronzi di Riace – L’Expo rappresenta un momento ideale per innalzare la dignità culturale della Calabria e le radici della Magna Grecia. Il luogo ideale per la loro esposizione sarebbe nel Padiglione Italia o in un padiglione appositamente realizzato dalla Regione o, in accordo, per spazi comuni, con Diana Bracco.
- Padiglione 2 – Bramante – Due sedi: Santa Maria presso San Satiro, con la piu’ straordinaria prospettiva architettonica di tutti i tempi, e la chiesa di Santa Maria delle Grazie con lo spettacolare tiburio. Prevista l’esposizione nel convento di Santa Maria delle Grazie degli affreschi di casa Punigarola e del Cristo alla colonna.
- Padiglione 3 – Leonardo – Aumento del limite numerico dei gruppi in visita al Cenacolo passando dall’attuale 25 a, orientativamente, 48-50. Regione Lombardia, anche in accordo con sponsor privati, dovrebbe garantire turni di otto ore con pagamenti di straordinari ai custodi e, per eventuali necessita’, il supporto di agenzie per aperture serali e notturne dalle 19 alle 3.
- Padiglione 4 – Leonardo 2 – Martin Kemp e Pascal Cotte hanno convincentemente attribuito il ritratto della Bella Principessa a Leonardo. Il codice cui appartiene e’ Sforzeide di Giovanni Pietro Birago. Il codice verra’ esposto a febbraio a Palazzo Ducale e all’Expo di Milano a Palazzo Bagatti Valsecchi.
- Padiglione 5 – Antonello – A Palazzo Bagatti Valsecchi va ricomposto ed esposto il trittico di Antonello da Messina diviso tra Galleria degli Uffizi e Castello Sforzesco.
- Padiglione 6 – Michelangelo – Il cuore sara’ la Pieta’ Rondanini di Michelangelo. La riorganizzazione dei turni della guardiania, che potrebbero coincidere con quelli del Cenacolo Vinciano, intensificherebbe gli accessi.
- Padiglione 7 – Raffaello e Caravaggio – Evidenziare l’unicita’ del cartone di Raffaello per la Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane all’interno dei Palazzo Apostolici, conservato alla Pinacoteca Ambrosiana, ne aumenterebbe i visitatori. Notevole attrattiva hanno anche i capolavori del Caravaggio come la ‘Cena di Emmaus’ conservata nella Pinacoteca di Brera. Serve un percorso con ‘segnali’ tra cui ‘Pala di Brera’ di Piero della Francesca, ‘Cristo morto’ di Andrea Mantegna, ‘Pieta” di Giovanni Bellini, lo ‘Sposalizio della Vergine’ di Raffello Sanzio e la ‘Cena di Emmaus’ di Caravaggio.
- Padiglione 8 – Tiepolo – Palazzo Clerici, in corrispondenza del soffitto di Tiepolo, e’ sede ideale per proporre una serie di disegni, fra i quali quelli preparatori dell’affresco stesso, che ne testimoniano la lunga e complessa fase di preparazione. Possibile, nelle altre sale, potra’ essere allestita una mostra che documentera’ una delle piu’ belle stagioni del Rococo’ europeo.
- Padiglione 9 – Musica e MITO – L’edizione del festival MITO con orchestre e concerti provenienti da ogni parte del mondo e il concerto inaugurale al Teatro ‘La Scala’ a pieno titolo nel programma dell’Expo.
- Padiglione 10 – Stendhal – Attorno a Stendhal si puo’ immaginare un itinerario che, da Palazzo Clerici, tocchi il Teatro ‘La Scala’, i palazzi di via Manzoni, la casa del Manzoni (dove allestire la mostra ‘Stendhal e Manzoni’), Palazzo Belgioioso e il museo dell’Ottocento. Stendhal e’ l’ideale visitatore dell’Expo. L’ideale sede per il padiglione e’ il Museo di Stori contemporanea in via Sant’Andrea.
- Padiglione 11 – Futuristi – Milano e’ la ‘Citta’ che sale’ e l’Expo ha le radici nel Futurismo. Il Futurismo, ultima grande stagione artistica italiana, e’ naturalmente legato all’Expo e con capolavori provenienti dal Museo del Novecento, da Brera (collezione Jesi) e da raccolte private si rendera’ omaggio a questa stagione al Museo del Novecento.
- Padiglione 12 – De Chirico e Savinio – A partire dai ‘Bagni Misteriosi’ di De Chirico nei giardini della Triennale restaurati al tempo dell’assessorato alla Cultura Sgarbi un percorso nella citta’ di Milano seguendo il racconto di Alberto Savinio. Punto di arrivo il teatro ‘Parenti’. La restituzione delle piscine Caimi e’ un’acquisizione dell’Expo alla citta’.
- Padiglione 13 – Architettura. Omaggio a Guglielmo Mozzoni – Palazzo Pirelli, stazione Centrale, Torre Velasca, Palazzo Mezzanotte, il ‘rubanuovole’ ovvero la Torre Snia Viscosa di piazza San Babila e il Palazzo dell’Arte di viale Alemagna sono le tappe di un percorso nell’architettura del Novecento che rivela Milano come una grande capitale europea.
- Padiglione 14 – Arte Antica – Una mostra a Palazzo Litta con grandi collezioni private italiane di arte antica da un’antologia della grande Collezione Terruzzi (prevalentemente pittura del Settecento veneziano) alla collezione della Fondazione Cavallini Sgarbi. Opere dell’arte italiana dal Duecento al Novecento con opere di Tino di Camaino, Vivarini, Nicolo’ dell’Arca, Lorenzo Lotto, Tiziano, Antonio Cicognara, Veronese, Cavalier d’Arpino, Carlo Bonomi, Guido Reni, Guercino, Jusepe de Ribera, Artemisia Gentileschi, Guido Cagnacci, Piazzetta, Sassoferrato e Hayez. Padiglione del cuore – La proposta di Expo culturale unisce idealmente Milano e Urbino, citta’ d’arte, nel segno del motto ‘Dov’e’ il tuo cuore e’ il padiglione’.