I tre segreti di Fatima furono rivelati dalla Madonna a tre umili pastorelli; i primi due vennero divulgati, mentre il terzo fu reso noto, solo dopo molti anni dalle apparizioni, da Papa Giovanni Paolo 2°.
Per la verità su quest’ultimo segreto circolano ancora voci contrastanti, nel senso che non è chiaro se il segreto sia stato effettivamente divulgato, o se lo sia stato solo in parte, o addirittura per niente.
In sostanza la Chiesa mantiene sull’argomento una posizione ambigua.
Inoltre, da alcuni ambienti ecclesiastici trapela periodicamente la notizia che il mistero non verrebbe rivelato perché la popolazione non sarebbe ritenuta sufficientemente matura per poterne essere messa a conoscenza.
Altre voci infine riportano che non esiste più alcun mistero.
Insomma non si sa dove stia la verità.
Ma la verità esiste, anche se sconcertante.
Per capirne di più è opportuno fare un passo indietro, precisamente alla fine della seconda guerra mondiale, quando in Vaticano un gruppo di studiosi maltesi, i quali avevano avuto modo di accedere a documenti risalenti al secolo precedente, fecero una scoperta sensazionale.
Su tale scoperta le alte sfere vaticane imposero immediatamente il segreto di stato, stante il timore (come si vedrà, più che giustificato) che la divulgazione di quanto venuto alla luce avrebbe potuto rivoluzionare il corso della storia.
Ed essa, affinché ne fosse adeguatamente tutelata la segretezza, fu accreditata come il “terzo segreto di Fatima”.
Oggi però, grazie alle rivelazioni di un pentito (che, per ovvi motivi, ha chiesto di rimanere anonimo), il quale aveva avuto modo di visionare personalmente i documenti prima che il segreto di Stato vi fosse imposto, è possibile venire a conoscenza della terribile verità.
Il segreto metterebbe alla luce il fatto che la Chiesa abbia perseverato in un grossolano errore per lunghissimo tempo, dalle sue origini e fino ai primi dell’Ottocento.
Errore su cui Papa Leone XIII, durante il suo pur breve pontificato (1823-1829), rimediò con grande saggezza, non potendo tuttavia intervenire su quanto, a causa dello stesso, era già comunque avvenuto.
Ma quale era questo segreto?
L’indicibile verità è che per ben tredici secoli, in ambito ecclesiastico, ai Jack sarebbe stato dato un valore più alto delle Regine (e ciò, probabilmente per l’atavica convinzione che le donne contavano meno degli uomini).
Si comprende facilmente, a questo punto, il più che giustificato timore della Chiesa per gli effetti devastanti che la divulgazione della sconcertante notizia avrebbe potuto produrre.
Infatti è del tutto evidente che qualcuno potrebbe avanzare l’ipotesi di nullità di tutte le elezioni dei papi che, come già detto, furono determinate mediante tornei di poker, con un conseguente scombussolamento di tutta la storia occidentale.
Saverio Spinelli