Legalitalia nel segno del giudice Scopelliti. Il ricordo di Sparacino: “oggi Lei c’è per vivere questo cambiamento”

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La sessione serale del meeting Legalitalia14 è iniziata con l’inno nazionale, eseguito dall’orchestra giovanile provinciale di Reggio Calabria, diretta dal Maestro Cettina Nicolosi.

Subito dopo è salita sul palco Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino assassinato dalla mafia ed oggi deputato. Di fronte ad una nutrita platea, la Scopelliti ha affermato: “In questa terra afflitta dallo ndranghetismo siamo tanti ad aspettare giustizia. Nel 70% dei casi i processi si risolvono con un nulla di fatto e questo non è ammissibile. Ora opero dall’interno per chiedere la verità ed è una battaglia che sento di poter vincere. Qui, in questa terra, dove si ammazzano i bambini e si umiliano le persone con gli inchini, oggi c’è lo Stato, oggi ci sono le istituzioni. Legalitalia non è Legacalabria: da qui parte un grido di speranza rivolto al paese”.

A seguire è salito sul palco Pietro Sparacino, artefice di una lettera rivolta alla memoria del magistrato scomparso. Pungente il suo messaggio alla platea: “Mentre nel mondo il ’68 evocava i figli dei fiori, noi in Italia vivevamo gli anni di piombo. Mentre il ’69 nel mondo evocava il kamasutra, da noi quel numero ricorda ancora Piazza Fontana. Dalle colpe dello Stato ai colpi di Stato tentati: anni terribili, anni in cui le uniche cose che arrivavano in orario erano le bombe nelle stazioni. Terrorismo nero e rosso, Moro e il maxi-processo alla mafia. Oggi, dottore Scopelliti, lei c’è e c’è per vivere un cambiamento: da “essere stato” come participio passato a “essere Stato” come promessa di uno speranzoso futuro”.

I lavori sono stati poi aperti dal sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, e da Eduardo Lamberti Castronuovo, già assessore alla Legalità ed alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria.

Significativo l’intervento di Demetrio Arena, assessore alle attività produttive della Regione. Questi ha spiegato come una kermesse di tale tipo, e la partecipazione ad essa annessa, testimoni il lavoro svolto anche sotto il profilo culturale. Evidenziando la sensibilità dell’opinione pubblica rispetto all’azione di contrasto a Cosa Nostra, Arena ha sottolineato l’esigenza di respingere l’impropria equiparazione che vede i calabresi come ndranghetisti, perché i luoghi comuni non possono e non devono essere accettati.

Elisabetta Tonni (Confcommercio) ha invece rivendicato il ruolo svolto sotto il profilo culturale dalla confederazione che ha l’onore di presiedere. “Il nostro messaggio dev’essere portato avanti nelle scuole: per questo abbiamo organizzato il premio Libero Grassi per gli studenti delle scuole medie. Fondamentale è educare i ragazzi con il valore della testimonianza”.

Le foto di Simone Pizzi:

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