Messina, la quarta giornata dell’Horcynus Festival è dedicata alla memoria condivisa e al cinema. Il programma

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La quarta giornata (5 agosto) della dodicesima edizione dell’Horcynus Festival si apre alle 20.30 con la proiezione del documentario The Silent Chaos, con la regia di Antonio Spanò. In Congo anni di sanguinosa guerra civile hanno privato i congolesi della loro identità. Magia e antiche superstizioni sono il collante delle relazioni sociali. Il misticismo arma i ribelli Mai-Mai nella difesa della terra contro invasori stranieri ma identifica anche il diverso come una minaccia da estirpare: è il caso dei sordomuti che vivono nella città di Butembo, emarginati dalla società e rinnegati dalle famiglie, “fantasmi” condannati ad un silenzio assordante. Il documentario di Antonio Spanò è la storia di chi non ha voce né speranza, di chi non cessa di combattere per la propria dignità, di chi non vuole rassegnarsi all’infelicità. Al termine della proiezione il regista incontrerà il pubblico del Festival.

A seguire, alle 21.30, per TrasBordi, la quotidiana striscia letteraria a cura di Caterina Pastura e Massimo Barilla, il confronto tra i racconti dell’attraversamento dello Stretto di Messina nelle pagine dei grandi della letteratura e degli autori contemporanei. Letture da Le isole lontane di Bartolo Cattafi e Acqualadrone di Eugenio Vitarelli.

Alle 21.40, con il titolo Memorie in Costituzione, l’appuntamento annuale con l’aggiornamento sul percorso di stratificazione degli Archivi della Fondazione Horcynus Orca. È l’occasione per rendere note le recenti acquisizioni degli “Archivi della Memoria Condivisa Boris Giuliano e Carmelino Di Fazio”, curati da Massimo Barilla, tra cui alcuni documenti sul caso Moro. Inoltre sarà presentata l’adesione della Fondazione alla “Rete nazionale degli archivi per non dimenticare” ed il protocollo d’intesa con il Centro Flamigni e l’Archivio di Stato, entrambi di Viterbo, orientato ad ampliare la collezione di documenti e gli strumenti capaci di raccontare i fatti di Portella della Ginestra, nucleo principale dell’archivio della Fondazione. La giornata sarà allargata ad una collaborazione con il presidio di Libera Messina, in virtù della coincidenza con l’anniversario dell’uccisione di Antonino e Ida Agostino a cui il presidio messinese è dedicato.

Gli “Archivi della Memoria Condivisa Boris Giuliano e Carmelino Di Fazio” contengono i documenti e gli incartamenti giudiziari dei fatti più significativi e oscuri degli ultimi 60 anni, raccolti in quatto fondi: il Fondo “Portella della Ginestra”, costituito da circa 20.000 documenti sui fatti che ruotano attorno alla strage del I maggio 1947, utilizzati dal regista toscano Paolo Benvenuti per la preparazione del film “Segreti di Stato”; il Fondo “Cinque anarchici del Sud”, costituito dal corpus di documenti, interviste, materiali di varia natura, raccolti nella preparazione dei saggi storici Cinque anarchici del Sud e Reggio 1970. Storie e memorie della rivolta di Fabio Cuzzola. Donato in copia dall’autore rappresenta la più importante raccolta documentaria sul complesso incrocio storico tra i Moti di Reggio Calabria del 1970, la Strage del treno Freccia del Sud avvenuta a Gioia Tauro e la “misteriosa” morte di cinque giovanissimi anarchici; il Fondo “Mana Chuma Teatro”, che raccoglie i materiali storici propedeutici alla costruzione degli spettacoli Di terra e di sangue (dedicato al sindacalista vittima di mafia Salvatore Carnevale) e ’70voltesud; il Fondo “processo Piazza Fontana”, costituito da nove dvd, quasi 40 gigabyte di materiale che raccolgono l’intero iter processuale, proveniente dall’Archivio del Tribunale di Catanzaro, dove il processo sulla strage fu trasferito in appello nel 1972. Il lavoro di raccolta del materiale è merito dell’associazione “Altra Catanzaro” che ha salvato gli incartamenti rimasti per oltre trent’anni incustoditi e in stato di abbandono in uno scantinato del Tribunale.

La serata si conclude con una doppia proiezione sul grande schermo all’aperto del Festival. Alle 21.50 è in programma Padre Vostro, tragicommedia del regista croato Vinko Bresan. Segue The Tree of Life, dell’americano Terrence Malick, con Brad Pitt e Sean Penn.

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