Reggio, i Bronzi di Riace non si possono spostare: “rischierebbero di sgretolarsi, lo diciamo da 30 anni”

bronzi di riace reggio calabria
StrettoWeb

Spostare i Bronzi di Riace li espone a rischi di danneggiamenti e di perdita. E’ un dato di fatto. E comunque nessuno ha fatto richiesta per averli“. E’ decisa la soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, da cui dipende il Museo archeologico di Reggio Calabria in cui le due statue sono ospitate, nell’affrontare le polemiche su un eventuale trasferimento dei guerrieri in occasione dell’Expo. “Come soprintendenza – aggiunge parlando con l’ANSA – lo diciamo da 30 anni che c’e’ questo rischio, visto che ciclicamente scoppiano le solite polemiche. La prima fu addirittura nel 1982. Evidentemente ci si dimentica che queste statue hanno 2500 anni, 2000 dei quali trascorsi sotto l’acqua. La loro struttura e’ fragile anche da un punto di vista meccanico e non solo chimico-fisico. Spostarli vuol dire assumersi una grande responsabilita’. A Reggio Calabria sono ospitati in una sala con un micro clima controllato per l’umidita’ e la temperatura, poggiati su basi antisismiche e con un filtraggio dei visitatori. Per spostarli occorrerebbero mezzi speciali e particolari accorgimenti nelle sale in cui dovessero essere ospitati. Ed i rischi ci sarebbero lo stesso. La corrosione ciclica, conosciuta come cancro del bronzo, puo’ essere innestata anche da un piccolo incidente climatico. Ed una volta partita, la corrosione e’ difficile da fermare perche’ all’inizio si manifesta all’interno, quindi piu’ difficilmente individuabile”. “E comunque – afferma la Bonomil’Expo non e’ Milano, ma un’iniziativa che punta a valorizzare l’immagine di tutta l’Italia”. Simonetta Bonomi interviene anche sulla “redditivita'” dei Bronzi. “E’ inaccettabile – dice – fare un discorso economico sui Bronzi. Un museo non nasce per fare cassa, ma per fare cultura. Non e’ una fabbrica di bulloni. Certo, se poi gli incassi ci sono e’ meglio, ma un museo non nasce per quello. Tra l’altro, i limiti di eta’ per accedere gratis al museo non li stabiliamo noi ma sono decisi dal Ministero. E comunque a luglio e’ andata molto bene. Abbiamo avuto 16.640 visitatori e non c’e’ stata una flessione di paganti. Tanto che, al netto degli oneri di concessione, restano 42 mila euro netti, che significa 1.500 euro al giorno con punte di 2.000”. Simonetta Bonomi, infine, annuncia che, “se non ci saranno intoppi, ai primi di settembre inizieranno i lavori per il completamento del Museo archeologico di Reggio, che dovrebbero concludersi in sei mesi“.

Condividi