Secondo la Procura di Cuneo, che ha coordinato le indagini, ad ucciderlo – in concorso tra loro e con ruoli ancora da definire – sono stati un carabiniere in pensione dalla fine del 2013, Pantaleone Parlato, 53 anni, e il geometra Piergiorgio Alessandro Mandrile, 43 anni. La vittima si era stabilita con la sua famiglia a Borgo San Dalmazzo. Il delitto è stato archiettato dai due insieme a Vittorio Ierinò, un pregiudicato di 55 anni con precedenti per associazione mafiosa e reati connessi all’utilizzo di armi.
Pare che Parlato e Mandrile dovessero una grossa somma di denaro a Germanò, ex ndranghetista di origini calabresi, che evidentemente svolgeva ancora la sua attività di usuraio. La svolta nelle indagini si è avuta solo mercoledì scorso, quando, dopo la denuncia della scomparsa, da parte dei famigliari, l’ex sottoufficiale Parlato è stato fermato mentre un suo complice stava mettendo a segno una rapina. Parlato, davanti al suo ex comandante ha confessato l’uccisione. Intanto sono estese a tutta Italia e anche alla Francia le ricerche del terzo uomo implicato nella vicenda.