UGL Calabria ricorda il giudice Antonino Scopelliti

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A Campo Calabro, il 9 agosto 1991, la malavita organizzata calabrese decise di siglare col sangue di un innocente un accordo con la mafia palermitana. L’assassinio del giudice Antonino Scopelliti, compiuto ventitré anni fa, è il segno di una strage che  a dispetto del tempo trascorso mantiene inalterata la rabbia per una verità mai accertata  e “travagliata” da depistaggi. Fare memoria, quindi, diventa un’azione fondamentale contro il crimine organizzato, che invece vorrebbe cancellare insieme alla sete di verità e giustizia, che accompagna le storie di molte vittime di mafia.

«Esempi di persone come il nostro  giudice sono emblematici per la formazione di “nuove” coscienze di giovani audaci e attivi -lo dichiara Giulia Meliti Coordinatrice Regionale UGL Giovani Calabria. – Lo sforzo di tutti è nell’opporsi al compromesso, all’acquiescenza e all’indifferenza. Le formali partecipazioni commemorative non bastano. È sempre necessario onorare nel giorno in cui è stato barbaramente ucciso la memoria del giudice Antonino Scopelliti, ma occorre altresì agire in modo urgente per concretizzare iniziative  che possano  evidenziare il lavoro da Lui svolto, mantenendone viva la memoria  per i giovani e per il loro futuro».

«Vogliamo essere coloro  che seppur disorientati dalla crisi, dal tasso di disoccupazione crescente, dalle difficoltà territoriali e dalla doverosa ricerca di un lavoro –concludono i  giovani sindacalisti del coordinamento regionale UGL Calabria – si inchinano solo davanti ad uomini dello spessore morale  del Giudice Antonino Scopelliti».

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