Il boss della cosca, Antonio Nesci, mantiene fede nel filmato alle formule tramandate da decenni. Secondo quanto emerso, la “società” è stata formata ben quarant’anni fa. “Io battezzo questa località come l’hanno battezzata i nostri cavalieri di Spagna, Osso, Mastrosso e Carcagnosso, che dalla Spagna sono partiti, a Napoli sbarcati, in Sicilia si sono fermati, in Calabria hanno formato. Se con ferri e catene l’hanno battezzata loro, con ferri e catene la battezzo“. Quella di Nesci è quasi una sorta di benedizione religiosa. I tre che nomina sono i leggendari fondatori di mafia, ‘ndrangheta e camorra.
Addirittura il capo cosca rammenta agli altri “le prescrizioni che uscirono dal 1830, regole sociali che vengono dal Crimine“. Si rivolge soprattutto ai nuovi giovani affiliati, ai quali prospetta guadagni ingenti con coca, eroina, estorsioni. “C’è il lavoro su tutto“, spiega. “Il nome nostro è fatto, fatevelo voi, giovanotti“, dice ai giovani, ed aggiunge: “La società è rispetto, onore, saggezza e dignità“.