Scendendo la classifica lo spagnolo Amancio Ortega, proprietario della catena d’abbigliamento Zara, vanta un patrimonio di 62 miliardi di dollari; Larry Ellison, informatico è al quinto posto con un salvadanaio di 51 miliardi di dollari; meno conosciuti ma non poveri i signori Charles Koch e David Koch (41 miliardi); Christy Walton, la vedova del fondatore di Wal-Mart (37 miliardi di dollari), la francese Liliane Bettencourt a capo della multinazionale della cosmesi L’Oreal (37 miliardi); e Jim Walton ( 35 miliardi).
Cosa accomuna i più ricchi del mondo? Esiste una formula per fare soldi?Proviamo a tracciare un identikit del miliardario modello tra i primi 20 classificati: la provenienza geografica sembra essere rilevante: infatti, molti dei Re Mida della classifica sono americani e statunitensi in particolare, ma ci sono anche alcuni europei e asiatici come il cinese Li Ka Shing, al tredicesimo posto nella lista.
Il Genere. Solo tre donne tra i primi 20, un alta incidenza di uomini dunque; se poi consideriamo che Christy Walton è la vedova di un miliardario arricchitasi con il matrimonio, si indebolisce il mito della self made woman; ma sicuramente vale il detto ‘dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna’, quindi ci piace pensare che anche le consorti aiutino il business familiare. Un esempio: Melinda Gates, moglie di Bill, che dal 2008 si occupa degli affari del marito.
Fonte della ricchezza. I settori più redditizi sono l’informatica che abbraccia la produzione e vendita di software, vedi Bill Gates, e la comunicazione digitale come il social network Facebook; ma il mondo virtuale non è il solo a creare guadagno: resiste anche il vecchio commercio al dettaglio che ha arricchito il signor Ortega, detto anche Mr Zara, a capo delle catene di abbigliamento e il signor Stefan Persson, a capo del noto brand d’abbigliamento H&M.
Ricapitolando, se volete diventare ricchissimi e fare la vita dei nababbi, dovete avere passaporto statunitense, dovete essere maschi, di età matura, diciamo sulla cinquantina oppure come disse in una celebre frase il cavalier Berlusconi, se siete donne, potete ambire a sposare un uomo ricco e il gioco è fatto!
Lui stesso non nasce ricco ma lo diventa, iniziando ad investire diecimila dollari e diventando in breve tempo una delle persone più ricche al mondo. Anche se non ha mai rivelato l’esatta metodologia dei suoi investimenti, Buffett ha parlato pubblicamente abbastanza spesso su come scegliere le azioni migliori, tramite tanta disciplina e uno studio corretto del mercato azionario. In breve, il suo metodo suggerisce le seguenti mosse: selezionate le aziende più solide, che abbiano una storia stabile di crescita dei ricavi alle spalle. Warren Buffett non ha accumulato la maggior parte delle sue ricchezze speculando sulle azioni che non avevano i criteri sopra citati, ma ha sempre scelto quei titoli che pur avendo vissuto un calo dei prezzi, rimangono leader nei loro settori; scegliete titoli che abbiano un prezzo unitario superiore ai dieci dollari. Infatti, un titolo che abbia un prezzo inferiore a questo significa, di solito, che le aziende non sono solide o sono instabili; affidatevi sempre ai risultati storici conseguiti dall’azione e non a quello che gli analisti hanno da dire su di essa! Warren Buffett insiste sulla necessità di investire in base ai numeri e non secondo le opinioni degli altri; e ancora, state lontano dalle azioni che hanno una grande quantità di debito. Warren Buffett sceglie di solito le azioni con un rapporto indebitamento/patrimonio del 25% o inferiore.
Questo e altro ancora dice il manuale di Buffett; ma allora non valgono più i detti ‘volere per credete’ o il famoso fattore C di fortuna? E chi di finanza non capisce un tubo? Beh resta sempre valido il vecchio metodo del ‘gratta e vinci’ o l’arrivo di un’eredità a sorpresa del pro pro zio scomparso, che diciamolo, non saranno formule nobili di arricchimento, ma sicuramente ci cambierebbero un po’ la vita!