Elezioni, ennesimo pasticcio di Alfano: “no all’election day perché c’è il ponte dell’Immacolata”

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I reggini, molto probabilmente, saranno chiamati a recarsi alle urne tre volte nell’arco di 28 giorni tra 26 ottobre (elezioni comunali), 9 novembre (eventuale ballottaggio per il Sindaco) e 23 novembre (elezioni Regionali). Un provvedimento che, oltre a determinare una prevedibile astensione soprattutto per le Regionali, farà lievitare enormemente i costi di tutta la macchina elettorale. Un election day avrebbe potuto consentire ai reggini di esprimere il loro voto per entrambi gli enti chiamati a rinnovare i loro incarichi amministrativi, limitando la spesa. Ed è per questo motivo che i senatori calabresi del Nuovo CentroDestra Antonio Gentile, Piero Aiello, Giovanni Bilardi, Nico D’Ascola e Antonio Caridi hanno scritto oggi una lettera alle autorità competenti: “chiediamo ufficialmente che in Calabria sia fissata un’unica data per le elezioni, sia per il comune di Reggio Calabria che per il rinnovo del Consiglio regionale. Avevamo già da tempo manifestato questa necessità alle autorità preposte -scrivono i senatori- perché ci sembrerebbe un cospicuo sperpero di risorse tenere aperti i seggi per tre diversi week-end, soprattutto nel caso in cui al comune di Reggio Calabria si dovesse andare al ballottaggio. In un momento storico in cui si cerca di risparmiare preziose risorse – concludono i senatori Ncd – ci sembrerebbe una scelta di buon senso accorpare le elezioni in un’unica tornata da svolgersi il prossimo 23 novembre“. 

Ancora più pesante la posizione di Forza Italia: “si tratta di un meschino calcolo elettoralistico. Così si spreca la democrazia” ha detto Renato Brunetta, capogruppo parlamentare di Forza Italia che attacca il ministro dell’Interno Angelino Alfano durante la conferenza stampa, a Montecitorio, per la richiesta di election day in Calabria. Forza Italia, infatti, chiede di unificare le prossime elezioni comunali a Reggio Calabria, previste per il 26 ottobre, con quelle regionali del 23 novembre. “Si voterebbe in due, o tre sequenze diverse, se consideriamo il ballottaggio, e per questo chiediamo l’election day. Le motivazioni sono le seguenti– spiega Brunettaprima di tutto una lunga chiusura delle scuole, poi il dispendio di risorse e per finire il disagio della popolazione. Questa non è democrazia, ma abuso della democrazia“.
E’ uno scandalo. Prevale sempre il piccolo calcolo politico. Basterebbe un semplice decreto del ministero dell’Interno“, dichiara, invece, Giuseppe Galati. “E’ un ulteriore atto di disattenzione da parte del Viminale. Già la politica ha difficoltà a farsi spiegare alla cittadinanza, ora dobbiamo anche dire che per tre sabati e domeniche in un mese si dovrebbe andare a votare” conclude Jole Santelli.

Ma a stoppare tutti ci ha pensato pochi minuti fa il ministro Alfano in persona. “non e’ possibile rinviare la data del turno elettorale nei comuni sciolti per stampo mafioso: il procedimento elettorale e’ gia’ in corso. E’ in atto da tempo l’attivita’ di raccolta delle firme per il deposito delle candidature e l’emanazione di un nuovo decreto vanificherebbe tutti gli adempimenti gia’ effettuati“. Alfano, rispondendo al question time alla Camera, ha poi aggiunto “inoltre in caso di ballottaggio si tornerebbe al voto il 7 dicembre in coincidenza del ponte dell’Immacolata“. Non sia mai…

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