Con il passare del tempo i vescovi di Antiochia, di Alessandria, di Gerusalemme e della stessa Costantinopoli, a poco a poco, assunsero sempre maggiore potere e cominciarono ad organizzare tornei di poker autonomamente.
Si arrivò al punto che al papa veniva riconosciuto un primato puramente simbolico, tanto che lo stesso era considerato soltanto “primus inter pares”, cioè il primo tra pari grado.
Uno dei motivi di disaccordo tra gli alti prelati consisteva nel fatto che sotto la giurisdizione di Roma si giocava in lingua latina, mentre nelle regioni orientali il latino veniva sempre meno parlato ed i tornei si disputavano in lingua greca.
Ciò comportò che i dealer che conoscevano il greco preferivano spostarsi tutti a Oriente, dove c’erano maggiori possibilità di lavoro, impoverendo l’Occidente dove restavano i dealer più anziani e quindi meno attivi ed attenti.
Con il perdurare di questa situazione, anche le regole del gioco cominciarono a differenziarsi, con grande disappunto da parte del papa, che intendeva mantenere il suo primato, ormai però non da tutti riconosciuto.
Ma la goccia che fece traboccare il vaso fu il fatto che in Oriente si arrivò a giocare con mazzi di carte in cui anche i Jack, oltre che i K, avevano la barba.
Di fronte a quello che a Roma era ritenuto un sacrilegio, papa Leone IX scomunicò immediatamente il Patriarca Michele Primo che, a sua volta, scomunicò il Papa stesso.
Era l’anno 1054.
Negli anni successivi furono organizzati dei concili per cercare di dirimere la disputa, ma senza risultato, perché ognuna delle parti restò sulle proprie posizioni.
E’ inutile dire che la situazione precipitò, tanto che, nel 1204, ormai in clima di scisma totale, i Cristiani di Occidente organizzarono una crociata, misero a sacco la città di Costantinopoli e bruciarono tutti i mazzi di carte in cui i Jack avevano la barba.
Da allora le due Chiese sono separate.
Saverio Spinelli