Il Touring Club Italiano di Reggio Calabria sul dibattito dei Bronzi di Riace all’EXPO di Milano

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bronzi di riaceIl Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano, senza volere aggiungere nulla al pronunciamento di esperti di fama quali Salvatore Settis, Simonetta Bonomi, l’Istituto Centrale per il Restauro ed altri, esprime la propria contrarietà al trasferimento dei “Bronzi di Riace” a Milano in occasione dell’Expo 2015. In primo luogo perché dopo l’ultimo restauro, che ha comportato la rimozione quasi totale al loro interno di ciò che rimaneva delle terre di fusione, le statue sono definite dagli esperti fragilissime e che quindi esporle ai gravi rischi di un trasloco possa nuocere alla loro conservazione tralasciando in questa sede una quantificazione dei costi di un’operazione così complessa. Inoltre ci chiediamo: quanto valga la pena di muovere un’opera d’arte per una mostra? Farsi questa domanda ha uno svantaggio: obbliga a pensare. Anche se ci hanno già pensato in molti, per esempio Quatremère de Quincy, con la sua folgorante osservazione (1796) che perfino un quadro di Raffaello, se fuori contesto, non dice nulla, perché non è una reliquia, come un frammento della Croce, che possa «comunicare le virtù legate all’insieme ». Le mostre servono solo se creano trame di relazioni accostando opere normalmente lontane. Servono se nascono da un progetto, da una ricerca; se comportano acquisti di conoscenza sia per gli esperti che per il pubblico. Il nostro patrimonio culturale non è una collezione di icone ma un deposito di memoria culturale. È ingranaggio essenziale di un diritto alla cultura oggi mortificato in ogni suo aspetto, dalla scuola al teatro. Inutile, anzi controproducente, usare i Bronzi come paravento per nascondere l’indifferenza dei governi ai temi della cultura. Se davvero vogliamo avere qualcosa di cui vantarci all’Expo, meno icone e più fatti. Infine condividiamo appieno l’affermazione del Prof. Salvatore Settis:”I Bronzi, che dalla riapertura del museo stanno attirando un numero crescente di turisti, dovrebbero (anziché viaggiare qua e là) innescare un processo virtuoso di ripensamento delle strategie espositive e attrattive di quel Museo: aprirlo nella sua interezza, renderlo più interessante per tutti, contribuire alla vita culturale della Calabria. Dio sa quanto una città come Reggio ne avrebbe bisogno”. A tal proposito occorre rilevare come la partenza per Milano delle statue coinciderebbe con la prevista riapertura al pubblico dell’intero Nuovo Museo archeologico di Reggio Calabria. Da ultimo esprimiamo vivo apprezzamento alle affermazioni del Presidente del Consiglio che ha definito senza senso il trasferimento dei Bronzi a Milano ed invece bisognerebbe portare – sempre ad avviso del premier – i visitatori dell’Expo da Milano a Reggio Calabria perché c’è bisogno di valorizzare la Calabria !

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